Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

Rifugio Vajolet e Preuss, coi bambini ai piedi del Catinaccio

 Il Gruppo del Catinaccio (che separa la Val di Fassa dalla Val d’Ega e dalla Valle di Tires), uno dei massicci più famosi e leggendari, vanta innumerevoli rifugi, tutti posti in posizione davvero spettacolare. Oggi raggiungeremo, coi nostri bimbi nello zaino, due baite a guardia di una valle che descrivere a parole risulta impossibile: saliremo al Rifugio Vajolet e al Rifugio Preuss, per lasciarsi soggiogare da un panorama talmente incredibile che porteremo sempre scolpito nel nostro cuore.

  • Località di partenza: Rifugio Gardeccia
  • Parcheggio: alla funivia “Catinaccio” di Vigo di Fassa (più aree – a pagamento), o alla seggiovia Vajolet di Pera di Fassa (ampio – gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile per pendenze)
  • Tempo medio: un’ora e venti minuti circa
  • Difficoltà: medio
  • Dislivello: 300 metri – Gardeccia m. 1946 – Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss m. 2243
  • Tipologia di percorso: dapprima erta pendente, poi tratto in falsopiano e successivamente ripida salita

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss: si parte dalla piana di Gardeccia

La nostra base di partenza è il Rifugio Gardeccia (m. 1950), al quale si può giungere in svariati modi:
– arrivando da Pera di Fassa sia a piedi (ma è davvero una camminata molto lunga). Dal 2019 non è più in servizio il bus navetta da Pera
– in un’oretta circa da Ciampedie (con funivia Catinaccio da Vigo), servendosi del comodissimo sentiero pianeggiante n. 540 (adatto anche ai passeggini, che però sconsigliamo se intenzionati a compiere l’escursione odierna)
– da Pian Pecei lungo il Sentiero delle Leggende (che noi abbiamo testato con le ciaspole), anch’esso lungo circa un’oretta e agibile in passeggino (che sarà meglio non utilizzare, giacché non è possibile spingerlo sino al Rifugio Vajolet)

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

Verso il Rifugio Vajolet e Preuss: si cammina in un paesaggio davvero sublime

Una volta guadagnati i verdeggianti prati intorno al Rifugio Gardeccia (dove, non dimentichiamo, sorgono anche gli altri ristori Stella Alpina e Enrosadira), inizia l’entusiasmante ascesa che, in circa un’ora, ci condurrà in uno dei posti più famosi delle Dolomiti, base di partenza per altre incredibili trekking nel Gruppo del Catinaccio.

Subito dopo la partenza incontriamo immediatamente una salita abbastanza ripida che consente di superare in rapidità un dislivello di 60/70 metri (e che mette subito alla prova la nostra preparazione atletica). Fortunatamente però, da qui poi per venti minuti abbondanti, si cammina in un paesaggio davvero incantato e quasi lunare, con le montagne a far da cornice e il torrente Ruf de Soal ad accompagnarci col suo borbottare.

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

Il Rifugio Preuss ci scorta dallo sperone roccioso su cui è posto 

Dopo questo paradiso terrestre però si dovrà nuovamente faticare per raggiungere l’agognata meta, che fa capolino dallo sperone roccioso ove è posto. Da qui la mulattiera inizia a inerpicarsi, costringendoci ad un po’ di fiatone. Nonostante il fondo sia abbastanza liscio (tanto che è addirittura percorribile dalle jeep che riforniscono i rifugi), per questo itinerario sconsigliamo il passeggino perché spingerlo da qui in poi diventa impresa ardua, visto il deciso cambio di pendenza (che sarà poi da affrontare, ricordiamolo, in discesa, dove il problema sarà l’opposto, ossia non lasciare che ci “scappi via”).

E quindi, pian piano iniziamo l’erta. Vedere la nostra meta lassù ci sprona a proseguire, nonostante la fatica si senta (siamo poi sotto il sole: nessun albero a donarci un po’ di refrigerio). Superati due tornanti, ormai il più sarà alle spalle e mancherà sempre meno. Non pensate di affrontare questa ascesa in solitaria: questo è uno dei luoghi più frequentati delle Dolomiti, quindi sarà anche facile conoscere altre famiglie che, come noi, affrontano l’itinerario (e i bimbi potranno magari fare amicizia).

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss: i più belli alle pendici del Catinaccio in Val di Fassa

Superato infine il bivio con il sentiero 541 (poi 550) per il Rifugio Fronza alle Coronelle (via Forcella di Davoi), eccoci in dirittura d’arrivo: ce l’abbiamo fatta! Sorgono su questo fantastico pianoro, che sembra un terrazzo creato da appositamente da una mano ultraterrena per mostrarci la bellezza del mondo, il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss (m. 2243), base di partenza, come già accennato, per altre meravigliose escursioni. Come quella che conduce al Rifugio Re Alberto (m. 2621), ai piedi delle famosissime Torri del Vajolet, oppure al Rifugio Passo Principe (m. 2601), alle pendici del Catinaccio d’Antermoia, da dove poi si potrà anche andar oltre… Ma sono vie riservate a trekker esperti.

Lo spazio è molto ampio ma sassoso giacché non è consigliato lasciare i bimbi “incustoditi”, perché potrebbero cadere e farsi male. Inoltre sono presenti ripidi pendii, per cui l’attenzione deve essere sempre massima. Espletati questi accorgimenti, vale senz’altro la pena di pervenire sin qui, sia per ammirare gli stupendi paesaggi, sia per far conoscere ai nostri piccoli questa natura meravigliosa, e far imparare loro a rispettarla e difenderla.

Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

8 pensieri su “Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss, coi bambini nel cuore del Catinaccio

  1. Elisabetta dice:

    Ciao. Innanzitutto complimenti x il sito. Molto interessante
    Noi abbiamo casa in trentino e sto (già) pensando alle passeggiate da fare coi due bimbi quest’estate (avranno 4 e 1 anno ad agosto). Quando avete fatto questo percorso quanto aveva il tuo bimbo?
    Ammetto che son anni che non bazzico le zone, credo quasi 15 anni..quindi i ricordi son un po’ sfuocati che dici, con i miei bimbi riusciremo ad arrivar al re Alberto? O è meglio fermarci prima? La piccola sarà ovviamente in zaino. Il “grande” dovrebbe camminare, ma nel caso mi tengo il marsupio di scorta nello zaino, così posso portare anche lui…

    • Azzurra dice:

      Ciao, e grazie per i complimenti! Quando abbiamo fatto quest’itinerario, il mio bimbo aveva 2 anni appena compiuti, ed infatti è stato tutto il tempo nello zaino. Per il Re Alberto non credo sia fattibile far camminare il tuo bimbo più grande sin lassù…già arriverà stanco al Vajolet (l’ultimo pezzo è bello ripidino), e da lì sono altri 350 metri di dislivello, da compiersi su sentiero difficile, su rocce e con frequenti punti in cui è necessario fare attenzione per non scivolare (credo che abbiamo anche messo dei cordini per aiutarsi). Quindi, a parer mio, è un po’ pericoloso per un bimbo di 4 anni, ma probabilmente portarlo nel marsupio potrebbe risultare troppo pesante: il sentiero dal Vajolet, oltre ai punti di cui ti ho accennato prima, è anche bello in piedi!

  2. Elisabetta dice:

    Benissimo. Ho mie foto da bambina che salivo col cordino, peró non ricordo quanti anni avevo..secondo me 5-6…
    Vai, allora credo ci fermeremo al vajolet. Vorrei trascorrere anche la notte fuori, x fargli vedere quanto è bello il cielo di notte in montagna…nessuna luce, solo la luna e le stelle…è uno spettacolo che lascia senza fiato. Poi con le rocce bianche delle montagne…davvero incredibile. Bene…inizia definitivamente il count down x agosto!!

    • Azzurra dice:

      Anche io ho un bimbo di 4 anni, che cammina anche abbastanza volentieri, e per darti il consiglio mi sono basata un po’ su di lui…direi che certamente al Vajolet ci arriverebbe, ma oltre non so…forse potresti provare a puntare al Rifugio Passo Principe, più o meno stesso dislivello, ma strada credo più facile (ho controllato sulla cartina, perchè personalmente non l’ho mai fatta). Bellissima l’esperienza in rifugio! Io ho provato quando ancora di bambini non ne avevo, ma la rifarò certamente con loro: come dici tu, davvero lì si vede il cielo e si possono contare le stelle…

  3. Silvia dice:

    Meraviglioso. Sino 45 anni che vengo su in Val di FASSA e uno dei miei sentieri era Vajolet Re Alberto e Principe. Tutti gli anni era la tappa super. Qualsiasi passeggiata andava bene ma il Vajolet nn doveva mancare. Fatto al potevo anche tornare a casa. Anno scorso ci ho provato con i miei bimbi: una di 3 e uno di 2 e nn ci siamo riusciti. Ma quest’anno ci ritroveremo. Secondo me ce la facciamo!
    Grazie di questo bellissimo sito. Sarà un punto di riferimento per le nostre passeggiate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

3 + uno =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.