Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

Il Gruppo del Sella è davvero molto affascinante: con le sue scoscese pareti e le sue alte torri è senz’altro uno dei massicci dolomitici più fotografati ed esplorati. Ben quattro valli si trovano alle sue pendici: la Val Gardena, Livinallongo del Col di Lana (Val Cordevole), Val di Fassa e Alta Badia e, e proprio in questi territori, è ancora possibile sentir parlare l’antico idioma ladino. Proprio in quest’ultima ci recheremo noi oggi: dal grazioso abitato di Colfosco, lungo la strada per Passo Gardena arriveremo sino alle cascate del Pisciadù, proprio ai piedi del Sella.

  • Località di partenza: Colfosco (Hotel Lujanta, in fondo al paese verso Passo Gardena)
  • Parcheggio: alla località di partenza (ampio, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
  • Tempo medio: trenta minuti circa
  • Difficoltà: facilissimo
  • Dislivello: nullo
  • Tipologia di percorso: larga forestale pianeggiante

Cascate del Pisciadù: facilissima passeggiata con partenza da Colfosco

Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura nell’area di sosta nei pressi dell’Hotel Lujanta di Colfosco (che serve gli impianti di risalita), subito ci incamminiamo lungo la larghissima forestale che, assolutamente pianeggiante, sembra volerci condurre a scoprire i segreti del Gruppo del Sella, uno dei più noti massicci delle Dolomiti.

Uno degli accessi al suo lunare mondo è situato proprio qui; infatti, percorse infatti poche decine di metri, noteremo una stretta valle che s’inerpica tra le sue rocce: è la Val Mezdì, lunga spaccatura che conduce sino ai 2801 metri del Rifugio Boè, situato proprio nel cuore del massiccio, da cui poi si dipartono altri infiniti sentieri, alcuni tra i quali decisamente difficili e impegnativi. Ad un terzo della Val Mezdì però si stacca anche il segnavia 29 che, sempre in circa 3 orette, conduce al Rifugio F. Cavazza al Pisciadù, altro famosissimo ristoro nonché punto d’arrivo della celeberrima ferrata Tridentina, una delle più conosciute delle Dolomiti.

Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

La passeggiata alle Cascate del Pisciadù permette di ammirare il Sella in tutta la sua bellezza

Torniamo però alla nostra passeggiata!
Dopo aver oltrepassato uno degli impianti di risalita (attivo sia in inverno che in estate: ricordiamo che qui ci troviamo all’interno del comprensorio dell’Alta Badia, che vanta ben 130 km di piste), sembrerà davvero che il nostro itinerario ci voglia condurre sino alle pendici delle altissime pareti… La nostra vista sarà senz’altro appagata da questo meraviglioso panorama ed i bimbi potranno correre di qua e di là senza pericolo alcuno: i verdissimi prati sono anzi ideali per decidere anche di fermarsi per una sosta o un gradevole picnic.

Superato quindi il bivio per la Val Mezdì e i già citati rifugi Pisciadù e Boè, la Torre Colfosco (m. 2530) e la Torre Brunico (m. 2495) si ergono sempre più vicine a noi. Voltandoci, l’inconfondibile forma arrotondata del Sassongher (m. 2665), vetta simbolo dell’Alta Badia, è proprio lì a fare bella mostra di sé. Più lontano, a chiudere l’orizzonte, Conturines (m. 3064), Lavarella (m. 3055) e Sass de la Crusc (m. 2554): insomma, un panorama davvero spettacolare.

La via prosegue sempre senza farci fare alcuna fatica; qua e là qualche fienile ci ricorda come un tempo questi prati fossero essenziali per la vita della popolazione locale, che viveva di allevamento e dei prodotti da esso derivati. Oggi, grazie al turismo, l’esistenza è divenuta meno difficoltosa e, fortunatamente, non è più strettamente legata al buon andamento meteorologico delle stagioni. E, guardando quesi masi, che voglia di addormentarsi proprio lì, durante una notte stellata…

Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

Sotto alle cascate del Pisciadù c’è una bella area picnic attrezzata, ideale per le famiglie

Andando avanti le incombenti pareti si avvicinano sempre più, mentre inizia a far capolino anche il gruppo del Cir; i crocus riempiono di colore i prati e regalano un’emozionante tavolozza di bianco e viola: scoprire la montagna fuori stagione (maggio, in questo caso) ha i suoi indubbi vantaggi! La pochissima gente in giro per sentieri consente anche di godere appieno dell’atmosfera rilassante e rilassata ed i bimbi possono sfogarsi davvero a 360 gradi.

Man mano che si va avanti il paesaggio dietro di noi si apre sempre più, facendoci ammirare le cime ancora imbiancate in tutta la loro bellezza. Ancora qualche decina di metri e attraverseremo un ponticello che consente di superare un torrente: ecco che subito i pargoli inizieranno a giocare con i sassi e sarà difficilissimo riuscire a convincerli a proseguire.

Ma ormai manca davvero pochissimo e da lontano scorgeremo una staccionata: siamo arrivati! Oltrepassata la cancellata, ci ritroveremo in una deliziosa area picnic dove poter consumare il pranzo od una gustosa merenda. Le cascate del Pisciadù sono proprio poco sopra: uno stretto sentierino consente di raggiungerle, ma il passeggino dovrà essere lasciato necessariamente qui, dal momento che non è possibile proseguire oltre.

Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

Ammirare le cascate del Pisciadù da vicino: avvicinarsi con cautela

Il tempo di percorrenza che ci separa dalle cascate è di un minuto e mezzo, forse due: superata la brevissima salita si perverrà immediatamente a delle assi in legno che consentono di scavalcare il getto, potendolo così ammirare da più punti di vista. Il momento migliore è senz’altro la primavera inoltrata quando il disgelo scioglie i nevai e importanti quantità d’acqua si riversano a valle. Uno spettacolo davvero imponente, che piacerà sicuramente molto ai più piccini (da avvicinare con le dovute cautele).

Da qui si potrebbe optare per rientrare a Colfosco seguendo un percorso ad anello scegliendo la larga forestale che si mantiene sul fianco della montagna (che procede quindi verso Corvara) per poi incrociare il sentiero che, all’andata, avevamo visto dirigersi verso la Val Mezdì (e quindi imboccarlo). Non è però accessibile ai passeggini, in quanto presenta un tratto sconnesso e molto stretto. Coi bimbi a piedi (o nello zaino) invece, via libera: sarà invero interessante scoprire un’altra strada (il tempo per rientrare è di circa trenta minuti).

Chi invece si sentisse appagato già da questa semplice e veloce passeggiata, potrà tornare tranquillamente indietro lungo l’itinerario appena percorso. Ci saranno ancora tanti giochi da fare prima ti arrivare nuovamente alla macchina!


Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella
Consigli utili per dormire in Alta Badia

Noi siamo stati ospiti del Dolomit Boutique Hotel di La Villa, deliziosa e accogliente struttura che, oltre alle classiche camere, offre anche la possibilità di affittare appartamenti, per un maggior comfort di tutte le famiglie. Uno splendido parco ed una piscina riscaldata aperta completano il quadro: una vacanza all’insegna del relax e delle coccole!

8 pensieri su “Da Colfosco alle cascate del Pisciadù: col passeggino sotto alle pareti del Sella

  1. Gérard CULAT dice:

    Bonjour,
    Merci pour votre splendide promenade. Nous sommes un groupe de camping caristes ( 12 camping cars) qui allons découvrir une partie du Tyrol. Nous envisageons de visiter les cascades de Pisciadu. Pouvons nous garer nos CC sur le parking que vous indiquez et faire ensuite cette belle promenade?
    Merci d’avance pour votre réponse.
    Amitiés.

  2. Roberta dice:

    Ahimè, Peccato che il 19/7 sia invaso letteralmente, non solo il prato sotto, ma anche sopra, di gente che si fa le foto e rimane lì. Non c’era modo di passare! Una roba tremenda. Immagino agosto. Tocca fare le entrate contingentate 🙁

    • Azzurra dice:

      Peccato! Io sono stata recentemente e non era così trafficato… Ma immagino che in agosto il discorso cambi. D’altra parte, essendo un itinerario facilissimo e paesaggisticamente molto bello, è normale sia un po’ “affollato”!

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