Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Avete presente dirupi scoscesi, bianche rocce, cielo blu, verdi prati e paesaggi da fiaba? Eh sì, avete indovinato: siamo tra le stupende Dolomiti! E in uno dei posti più belli: risaliremo infatti la Valle del Vajolet sino ad arrivare al Rifugio Passo Principe, al cospetto del Catinaccio, con una delle viste più belle di tutti i Monti Pallidi

  • Località di partenza: Gardeccia
  • Parcheggio: Pera di Fassa, alla partenza della seggiovia Vajolet (molto grande, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
  • Tempo medio: due ore circa
  • Difficoltà: difficile

Per arrivare a Gardeccia, punto di partenza della nostra escursione, ci sono diverse possibilità: salire con la funivia “Catinaccio” da Vigo di Fassa per poi proseguire per un’oretta circa lungo il grazioso sentiero che parte da Ciampedie, prendere i diversi tronconi della seggiovia da Pera di Fassa per arrivare a Pian Pecei (e quindi a Gardeccia servendosi del “Sentiero delle Leggende“) oppure utilizzare il servizio navetta che parte proprio dal parcheggio degli impianti di Pera (in alta stagione è meglio arrivare al mattino presto per evitare lunghe code; il ticket point si trova di fianco a quello della seggiovia).

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Una volta guadagnata la splendida piana di Gardeccia saremo pronti per partire, non senza però esserci lasciati ammaliare dallo stupendo panorama circostante: ci troviamo in una delle più belle valli dolomitiche e tutto intorno a noi è grandioso. Il Catinaccio, i dirupi di Larsec, il lussureggiante verde che contrasta col bianco delle rocce e col blu del cielo: non per nulla, una volta a casa, non si vede l’ora di tornare!

Ci incamminiamo lungo il sentiero 546 che, dopo averci fatto oltrepassare il Rifugio Stella Alpina, mette già alla prova le nostre gambe con un piccolo strappetto che consente di guadagnare un po’ di quota; successivamente, per qualche centinaio di metri, la via prosegue in falsopiano dandoci la possibilità sia riposare che di ammirare la magnifica Valle del Vajolet, col suo gorgogliante trasparente torrente e i paesaggi mozzafiato. Dall’alto ci controlla il Rifugio Preuss, splendidamente ubicato si di uno sperone roccioso a guardia del territorio.

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Il tempo del relax però ha presto termine: l’erta che conduce alla nostra tappa intermedia (il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss) ha presto inizio; dopo un grande curvone, ecco che la carrareccia cambia decisamente pendenza e, con un paio di tornanti, pian piano ci fa salire. Il paesaggio diventa sempre più lunare e non passerà molto che ci troveremo di fronte ad un primo bivio: diversi escursionisti infatti decideranno di continuare lungo il sentiero 541 alla volta della Forcella del Diavolo (m. 2416) per poi arrivare o al Rifugio Fronza alle Coronelle (attraversando, con via ferrata, l’omonimo passo) oppure al Rifugio Roda di Vael transitando per le Zigolade… vie magnifiche, ma riservate certamente ai più esperti.

Ormai però il Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss (m. 2243), al termine dell’ultimo strappetto, sono ormai conquistati! E che meraviglia: i due ristori sono situati su di un bellissimo balcone panoramico che domina la valle; nelle giornate più terse, lo sguardo può spingersi sino ai Lagorai e alle vette del Primiero e della Val di Fiemme. Da qui parte anche l’impegnativo sentiero 542 che conduce sino alle world-famous Torri del Vajolet ed al celebratissimo Rifugio Re Alberto (m. 2621): data però la sua difficoltà, non è consigliato raggiungerlo con bimbi piccoli, dato che vi sono parecchi tratti con cordini (che facilitano il transito).

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Noi proseguiamo verso una meta altrettanto bella: ancora non si scorge il Rifugio Passo Principe, ma possiamo immaginarlo lassù, dove la nostra vista può notare un avvallamento tra le montagne! Riprendiamo quindi la marcia: da qui in poi non sarà più concesso ristoro, dal momento che il sentiero rimarrà sempre in salita (a volte più dolce, altre decisamente meno).

E via! Mentre camminiamo, ricordiamoci di voltarci spesso indietro, per ammirare la magnificenza della Valle del Vajolet appena percorsa che si mostra in tutto il suo splendore; dinanzi a noi, tra il verde dell’erba e l’azzurro del cielo, si stagliano le guglie delle Cime Valbona (m. 2822) e la grossa mole del Catinaccio d’Antermoia (m. 3002) con al suo fianco le estreme propaggini del Larsec (m. 2891) e Cima Scalieret (m. 2887).

Dopo un’intensa ascesa troviamo un po’ di relax (si fa per dire) grazie a qualche decina di metri in falsopiano, che però prelude all’ultima erta che già possiamo scorgere di fronte a noi: le persone sembrano tante piccole formichine! Ma a breve anche noi ci trasformeremo in imenotteri e inizieremo la salita con fatica: quest’ultimo tratto è decisamente pendente (si guadagnano in breve circa 100 metri) nonché completamente esposto al sole (come tutta la passeggiata, del resto) per cui, se ci troviamo più o meno all’orario di pranzo, il calore si farà sentire, nonostante l’altitudine.

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Ma dopo tutta questa fatica, quanta soddisfazione nel conquistare la meta!
Rifugio Passo Principe (m. 2599) sorge a cavallo della forcella omonima ed è incastonato tra le meravigliose rocce dolomitiche di Cima Valbona e del Catinaccio d’Antermoia. Qui sembra davvero di essere in cima al mondo e, nonostante la sempre grande affluenza di escursionisti, si respira la vera montagna e la bellezza tutt’intorno colpisce davvero al cuore.

Non c’è spazio per lasciare giocare i bimbi dal momento che, come accennato, il Rifugio Passo Principe sorge su di una sella detritica: i piccoli scalatori, se arrivati a piedi adoreranno mangiare un panino comodamente seduti sui grandi massi o, perché no, gustare un buon piatto tipico sulle panoramiche panche. Niente fronzoli qui: siamo proprio ad un rifugio d’alta quota e l’atmosfera è davvero magica.

I più allenati potrebbero anche proseguire: siamo infatti nel cuore di una delle aree più belle delle Dolomiti e l’ideale sarebbe riuscire ad arrivare dappertutto! Servendosi del sentiero 584 si perverrebbe al pittoresco Lago di Antermoia (m. 2495), considerato uno dei più belli di tutte le Alpi e, poco oltre, all’omonimo rifugio, per poi scendere verso Campestrin tramite la Val di Dona o la Val de Udai oppure a Campitello percorrendo la Val Duron. Un’altra alternativa valida è invece rappresentata dal sentiero 554, che invece scende un po’ di quota per poi biforcarsi: il 3a raggiunge il Rifugio Bergamo (m. 2134) mentre il 554-3a conduce sino al Rifugio Alpe di Tires (m.2440), dal quale poi si potrebbe invero proseguire per l’Alpe di Siusi, guadagnando Sattler Schwaige o il Rifugio Molignon.

Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

Noi per oggi ci accontentiamo di essere arrivati sin qui al Rifugio Passo Principe e ci godiamo lo stupendo paesaggio respirando quell’arietta frizzante che solo in alta montagna si percepisce, felici del risultato raggiunto; scendendo, ammireremo nuovamente gli indimenticabili panorami già visti al mattino e, sicuramente, una bella sosta a Gardeccia per far giocare i bimbi non la toglie nessuno!

8 pensieri su “Rifugio Passo Principe, coi bambini al cospetto del Catinaccio

    • Azzurra dice:

      Ciao Lorenza, si parte con navetta a Pera di Fassa per arrivare a Gardeccia, luogo da dove inizia la salita. Conta due ore, anche abbondanti!

  1. Simona dice:

    Ciao Azzurra, le due ore stimate si riferiscono immagino alla sola andata, giusto? Dal rifugio Passo Principe quanto tempo e km mancano per arrivare al Lago Antermoia?

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