Dolomiti

Laghetti di Fiè: magia invernale ed estiva per bambini al cospetto dello Sciliar

L’autunno, in montagna, è sempre magico: cielo terso, aria frizzante (fredda), colori meravigliosi e poca, pochissima gente… Per chi ama il trekking fuori stagione è senz’altro un periodo magico; noi siamo andati ai bellissimi laghetti di Fiè, sull’altipiano dello Sciliar, in una calda dorata domenica e lo spettacolo cui abbiamo assistito è stato davvero incredibile! Pronti a seguirci?

  • Località di partenza: laghetto di Fiè
  • Parcheggio: alla località partenza (a pagamento in alta stagione, gratuito nei restanti mesi)
  • Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
  • Tempo medio: quarantacinque minuti circa (percorso ad anello)
  • Difficoltà: facilissimo

Non appena giunti all’ampio parcheggio del laghetto inferiore di Fiè, lasciamo subito la nostra autovettura e ci incamminiamo per poco meno di cinque minuti sino a guadagnare, all’altezza dell’Hotel Waldsee, il primo bivio che ci consentirà di scegliere la direzione giusta verso la nostra prima tappa.

Voltato quindi verso sinistra, pian piano proseguiamo lungo l’ampio e liscio sentiero sino a che la nostra vista, facendosi largo tra i rami degli alberi, scorgerà la limpida superficie del primo specchio d’acqua, il laghetto inferiore (m. 1036): la parte iniziale è protetta, dal momento che è un biotopo (il grande canneto), quindi habitat naturale di alcune specie d’uccelli e animali.

Superato il biotopo (che si estende per circa metà della superficie), ecco che il nostro laghetto si mostra a noi in tutto il suo splendore, regalandoci anche un invitante rifugio, il Volser Weiher (m. 1056) che, in estate, è assolutamente frequentatissimo: di fronte infatti, ecco i pontili ove è possibile sdraiarsi a prendere il sole e, perché no, scendere in acqua per rinfrescarsi. Nella stagione calda infatti, il laghetto inferiore è balneabile ed è quindi meta ambita per sfuggire all’afa che flagella le città vicine (Bolzano, Merano): la profondità massima è di 3,5 metri, non abbastanza dunque per rendersi troppo pericolosa (ovviamente devono essere rispettate tutte le norme di sicurezza, specie per i bambini).

Il bacino è alimentato da un piccolo torrente, Schlernblut (sangue dello Sciliar) dal momento che, nei suoi paraggi, venivano compiuti riti magici propiziatori con animali: in realtà si narra che in tutta la zona dell’altipiano venissero svolti strani rituali, dal momento che – la leggenda vuole – qui abitavano numerose streghe solite a trovarsi per sacrifici e balli satanici. Infatti proprio qui si trova anche la Hexenstein, una grande pietra ove si racconta fu seviziato e massacrato, secoli fa, il curato locale che, attardatosi nella notte, fu sorpreso e rapito dalle malvagie creature, che si vendicarono così della strenua lotta che egli aveva portato avanti avanti contro di loro.

Il periplo del laghetto si compie molto velocemente e facilmente (il sentiero che ne costeggia le sponde è pianeggiante e ampio); dopo aver oltrepassato il Rifugio Volser Weiher, s’incontrerà un nuovo punto di ristoro con un pontile ancora più esteso (ideale per il relax estivo) e, poco oltre ancora, ci si ritroverà sulla via principale che, in circa un’oretta, condurrebbe a Tuffalm, eletta malga più bella dell’Alto Adige nel 2007 (e che potrebbe essere un’altra ottima meta per una passeggiata); noi proseguiamo per poche decine di metri proprio lungo questa carrareccia e, dopo meno di cinque minuti… Meraviglia, un altro bellissimo specchio d’acqua!

Il laghetto superiore (m. 1090) si presenta molto più arioso ed aperto, con lo Sciliar che si riflette nelle sue acque; a differenza del precedente, non è balneabile ed anzi, vi si può praticare perfino la pesca sportiva: nacque infatti, secoli addietro, per volere di Leonhard I von Völs con l’intento proprio di allevarvi le carpe e inoltre irrigare i prati circostanti.

Passeggiare lungo le rive è molto rilassante (si trovano anche diverse panchine su cui è possibile accomodarsi e “fare il pieno” di panorami e aria buona) e, anche in questo caso, l’intero perimetro può essere compiuto in poco più di venti minuti che, ovviamente, diventeranno molti di più con le opportune e dovute soste.

Finita la camminata, si potrà optare per un rientro verso la propria autovettura o, in alternativa, trovare un bel posticino per un picnic in famiglia: il posto non manca e i bellissimi prati circostanti invitano proprio ad una sosta, per ritrovare serenità e passare una giornata in modalità slow.

La magia dei laghetti di Fiè è davvero coinvolgente sia in estate che anche in inverno quando, su quello inferiore, si possono addirittura indossare i pattini e volteggiare sulle acque ghiacciate: nulla di più bello e divertente per tutti i più piccini!

Per qualsiasi ulteriore informazione, il sito seiseralm.it è a disposizione

 

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Vedi Commenti

  • Ciao vorrei andare a fine aprile in questi luoghi per fare una bella gita di qualche giorno.
    Considerando che la mia piccola avrà quasi un anno, dici che si possa fare ?
    Ti ringrazio, ciao .

    • Ciao! Intendi per il tempo? A fine aprile è un terno al lotto. Potrebbe essere caldino (tiepido) oppure ancora molto invernale. Impossibile fare previsioni! Se fosse bello però. sicuramente ne vale la pena!

  • Ciao Azzurra, si può abbinare assieme laghetti fie' e tuffalm? Quanto lungo diventerebbe il percorso? E come dislivello? Grazie!

    • Sì, assolutamente! Noi abbiamo fatto così! Sali alla malga e nel pomeriggio fai sosta ai laghetti. Per star larghissimi, conta un'ora a laghetto!