Rifugio Dosso Larici, sulla Paganella coi bambini

Oggi andiamo alla scoperta dell’unico ristoro escursionistico sulla Paganella, il Rifugio Dosso Larici, partendo dalla cima, cui arriveremo tramite seggiovia. Torneremo poi al Doss Pelà passando dalla Malga di Zambana. Seguiteci!

  • Località di partenza: Cima Paganella
  • Parcheggio: agli impianti Paganella Andalo 2001 (grande – a pagamento; in possesso del ticket però, pass per il parcheggio giornaliero da richiedere in cassa)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
  • Tempo medio: due ore
  • Difficoltà: facile
  • Dislivello: -350 metri – Cima Paganella m. 2125 – Doss Pelà m. 1780
  • Tipologia di percorso: discesa costante con alcuni brevissimi tratti di salita

Rifugio Dosso Larici: si parte dalla cima della Paganella

Lasciata l’autovettura al grande parcheggio presso gli impianti di Andalo, prendiamo subito la comoda cabinovia (accessibile anche ai passeggini) che, in poco più di cinque minuti, conduce al Doss Pelà (m. 1780). Dopo una brevissima camminata, saliamo sulla seggiovia che ci porta prontamente in cima alla Regina delle Dolomiti di Brenta, (attenzione all’altezza del pilone 10: di solito ci sono sempre le marmotte!) la Paganella (m. 2125) che, grazie alla sua posizione privilegiata, offre un panorama a 360 gradi su tutte le vette circostanti, spingendosi sino alle Tofane, al Civetta e allo Sciliar e, dalla parte opposta, al Lago di Garda.

Verso il Rifugio Dosso Larici: si scende tra panorami splendidi e profumatissimi boschi

Dopo una doverosa sosta al Rifugio La Roda (m. 2125) ed essersi fatti una bella foto al cartello che dichiara amore alle Dolomiti e al Garda, subito ci incamminiamo lungo il sentiero 604 che riporta la direzione Malga di Zambana e Andalo. In buona discesa, dopo una mezz’oretta ci si addentrerà in una zona di pino mugo, che segnerà la fine del percorso più ripido. Eccoci quindi in prossimità di un impianto a fune (invernale): da qui bisogna risalire il dossetto tra i prati, e scendere per qualche decina di metri, fino a vedere il cartello che ritorna ad indicare la direzione giusta, segnata col nuovo numero 602.

Ci faranno capire di essere sulla via corretta tre grosse grate sul terreno, messe a protezione delle profonde grotte carsiche. Il sentierino riprende sempre più in mezzo al bosco (e scopriremo anche una porta, chiusa, che impedisce l’accesso nella cava, dal quale esce un’arietta davvero freschissima), fino ad arrivare ad una delle piste da sci panoramiche che scendono proprio da Cima Paganella, da cui siamo partiti anche noi un’oretta circa prima.

Il Rifugio Dosso Larici era la vecchia stazione di monte della funivia che saliva da Zambana Vecchia

Da qui in poi la via diventa assolutamente pianeggiante, offrendo anche la possibilità di ammirare flora di montagna veramente unica, come l’arnika, la piccola orchidea e la regina di tutti i fiori, la stella alpina (che ricordiamo essere specie protetta), nonché le varie tipologie di abeti, come quello bianco, dagli aghi argentei, e quello rosso, simile a quello celeberrimo della Val di Fiemme. oltrepassata la cosiddetta “tana dell’orso“, ossia un’incavo naturale nella roccia, ormai la nostra meta è davvero a portata di mano!

Il Rifugio Dosso Larici (m. 1844) è un edificio abbastanza grande e un tempo era la stazione di monte del secondo troncone della funivia che collegava questa località a Zambana Vecchia, passando per Fai della Paganella (in località Passo Santel), risalendo la Val Manara. Chiusa dopo una frana che colpì l’abitato a valle, fu riaperta nel 1962 per poi essere definitivamente dismessa nel 1974 e sostituita dai più moderni impianti che sono tutt’oggi in funzione.

Si rientra al Doss Pelà passando per la Malga di Zambana

La baita non ha però perso la sua capacità di attrarre e soddisfare escursionisti. Ristrutturato poco tempo dopo la fine del servizio di trasporto, ora è un buon ristorante d’alta quota ed offre menù tipici, da gustare sia all’aperto che all’interno. Da quest’anno poi sono presenti anche dei lama, che accompagnano i più piccini in brevi tour, con loro immensa gioia!

Da qui poi il rientro a Doss Pelà avviene su una facile strada forestale (con un piccolo strappetto prima proprio del rifugio, dal momento che risale, per un centinaio di metri la pista da sci), che si addentra poi nel bosco. Dopo una mezz’oretta di cammino, si incontrerà la Malga di Zambana (m. 1800), dove si potrà anche fare la conoscenza di bei cavalli bianchi e, successivamente, in quindici minuti, si ritornerà alla stazione della cabinovia del Doss Pelà, pronti per tornare a valle (quest’ultimo tratto è percorribile anche col passeggino, qualora desideriate fare solo una più breve gita).

Chi invece fosse più ardito e non stanco, potrà anche decidere di ritornare ad Andalo seguendo il sentiero 604 che, da Malga di Zambana, nel bosco profumato, porta via poco più di un’oretta, ma che offre una bella ulteriore panoramica sulla flora della Paganella.

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