Attività

Albe in Malga in Val di Fassa: ammirare l’enrosadira e diventare malgari per un giorno

Quando si nomina la Val di Fassa vengono subito in mente i suoi fiabeschi panorami, le cime bianche che svettano verso il cielo, la Marmolada, il Sella, il Catinaccio, il Sassolungo… Insomma, un concentrato assoluto di meraviglie! In questa splendida località però si può fare molto altro oltre a camminare: tra le molte attività, da qualche anno Albe in Malga (#albeinmalga) è diventato un appuntamento fisso: si dorme in rifugio per poi destarsi al sorgere del sole per godere della spettacolare enrosadira che rende visibili le rose di Re Laurino. E non è finita! Si aiuta il malgaro nel suo quotidiano lavoro e si gusta una colazione genuina a km zero dopo aver anche munto le mucche. Una gioia, soprattutto per i più piccini! Quest’anno ha partecipato Monica, carissima amica, con i suoi tre bimbi: volete sapere com’è andata?

La Val di Fassa è una bellissima valle delle Dolomiti trentine: paesaggi incantevoli, escursioni per tutti i gusti e di ogni le difficoltà, accoglienza insuperabile e tante attività che rendono la permanenza indimenticabile per gli adulti e per i bambini. Io ci lascio il cuore tutte le volte che finisco la vacanza!

Negli ultimi anni c’è una bellissima iniziativa che arricchisce il già denso programma: “Albe in Malga”: ogni estate sono previsti tre appuntamenti e si svolge quando le malghe sono aperte, la neve è sciolta e la vegetazione nei pascoli è ricresciuta. Ogni manifestazione è allestita in una location diversa e anche la difficoltà del percorso nel raggiungerla può naturalmente cambiare: l’agenda prevede il pernottamento in quota in un rifugio, sveglia all’alba per raggiungere la malga e provare per una mattina il lavoro dei malgaro per poi al termine gustare la colazione tipica, proseguendo la giornata con una escursione ad una cima vicina. È adatta anche a famiglie con bimbi dai 4-5 anni in su, l’importante è che non abbiano problemi a camminare, sconsigliati invece per i bimbi troppo piccoli e soprattutto ai passeggini.

Noi abbiamo partecipato all’edizione 8 luglio 2017, che ha avuto come protagonista per la prima volta Malga Jumela.

Albe in Malga – Dalla cabinovia del Buffaure

Tutti pronti a partire alle 16.30 a Pozza di Fassa per prendere la cabinovia del Buffaure: i bimbi sono agitati e felici, riusciamo a malapena a trattenerli! Gli impianti ci portano  velocemente alla prima tappa e si iniziano a vedere le cime maestose che ci circondano: siamo contorniati dalle Dolomiti e la guida alpina che ci accompagna ci racconta che un tempo erano fondali marini e per questo si trovano ancora numerosi fossili di conchiglie. Ci troviamo addirittura sopra quello che fu un vulcano, come si può capire dalle rocce più scure che si notano ogni tanto affiorare dal verde smeraldino dei pascoli. Dopo una veloce carrellate sulle cime che si riescono a scorgere e un accenno al significato dei loro nomi, ci avviamo verso Baita Cuz (m. 2400), che ci ospiterà per la notte. Non è un percorso lungo ma nell’ultimo tratto diventa difficile e ripido: considerato che in inverno è una pista da sci, si può subito capire quanto può essere pendente! Prendendolo con calma e procedendo a zig zag sul prato, più agevole del sentiero con i sassi, anche i bimbi e le persone meno allenate riescono a raggiungere la cima, impiegando non più di una ventina di minuti.

Alla baita i bimbi hanno iniziato a correre sulla bella terrazza panoramica e hanno fatto conoscenza con i cani e il gatto, che è scappato dopo pochi minuti di “coccole”. Chi lo desiderava ha proseguito la passeggiata fino ad un piccolo rifugio in quota ad una quarantina di minuti di salita facile su sentiero (sempre però non adatta ai passeggini), e sulla cima ha potuto ammirare la regina delle Dolomiti: la Marmolada.

Dopo un’abbondante e ottima cena tipica, tutti a letto perché la sveglia è prevista alle 4.30… Direi che è meglio non fare le ore piccole, anche se convincere i bimbi ad addormentarsi in un rifugio è decisamente una bella impresa!

Albe in Malga – Da Baita Cuz alla Malga Jumela

Sveglia per tutti alle 4.30 e colazione veloce con caffè e brioche ammirando i bagliori che si diffondono da dietro le cime: l’alba in montagna è uno spettacolo unico! La nostra giornata inizia nel migliore dei modi: una notte con tuoni e fulmini ha il cielo terso, donandogli una luce speciale. Ci incamminiamo lungo il “Sentiero Incantato del Regno di Salvan”, passeggiata adatta anche ai bimbi, fino al bivio del vescovo Nicola, dove prendiamo la mulattiera nel bosco e, con una camminata di un’oretta tra facili saliscendi e brevi salite, raggiungiamo infine la nostra meta.

Albe in Malga – Malga Jumela

Appena arrivati Lucia, la malgara, ci accoglie con una bella pentola di the caldo sul fuoco e ci accompagna in stalla: dopotutto siamo venuti a lavorare! I bimbi si mettono subito all’opera a mungere con la supervisione attenta di Stefano, figlio di Lucia che, con molta pazienza, mostra ad ognuno la giusta tecnica; mentre un gruppo finisce il proprio mestiere, un altro inizia a spazzolare e strigliare le rimanenti vacche e l’ultimo resta distratto dalle piccole caprette e dal vitellino che si riposa di fianco alla mamma. Arriva poi il momento della raccolta delle uova, ma non tutte: ne lasciamo una alla chioccia che le sta covando amorevolmente, anche se in realtà Lucia ci dice che non hanno il gallo, quindi lo fa solo per istinto materno.

Dopo tutto questo lavoro ci meritiamo proprio una buona colazione: ce n’è per tutti i gusti, dal dolce al salato, (naturalmente tutto è a km 0) latte, yogurt, burro, uova con speck, torte di ogni tipo (quella con il latticello è spettacolare), formaggi freschi aromatizzati con erbe, peperoncino o più stagionati e saporiti, miele di vari tipi e marmellate… Direi che ci si rifocilla alla grande! Dopo una colazione così, ci aspetta l’ultimo compito da malgari, ossia accompagnare prima le capre e le vacche al pascolo. Con le caprette è piuttosto semplice, i bimbi le prendono “al guinzaglio” e le portano nel recinto dietro alla stalla, mentre per le vacche invece il lavoro è più impegnativo, ogni bimbo prende un bastone che servirà per indicare la strada, mai per percuotere, e una volta convinta la prima mucca ad uscire dalla stalla le altre la seguono. O quasi, visto che qualcuna si va ad arrampicare in mezzo ai sentieri del bosco e Stefano ha il suo bel daffare per andare a stanarle! Il nostro percorso termina al ruscello dove la mandria sosta e, più tardi, prenderà la via per i pascoli più in quota.

Abbiamo terminato poi in bellezza facendo il burro, su richiesta dei bimbi, con l’attrezzo tradizionale della baita, una zangola costruita dal papà di Lucia, che viene usata solo nelle occasioni speciali (come questa); per non stancare troppo i più piccoli, la panna è stata premontata così abbiamo visto anche il prodotto finito, una gradevolissimo panetto.
 Un grazie speciale alla nostra malgara che, con molta pazienza, ci ha spiegato e mostrato tutte le attività che svolge giornalmente, con l’aiuto della sua bellissima famiglia.

Albe in Malga – Ritorno verso Pozza

Il nostro percorso termina qui, mentre gli altri più arditi fanno tappa al monte Croce: con una passeggiata di un’ora e mezza si raggiunge la vetta, però con un sentiero un po’ impegnativo per dei bimbi che si sono svegliati alle prime luci del mattino. Noi decidiamo così di tornare con calma verso il punto di partenza raccogliendo le fragoline di bosco.

I pargoli sono rimasti entusiasti dall’esperienza, dal ragazzino di 11 anni alla piccina di 6 ognuno ha riportato a casa nuove conoscenze e belle immagini da raccontare: dormire in quota, in rifugio, per poi ammirare l’alba e provare per un giorno le attività casearie è stata una bellissima scoperta, una gita da ricordare e, perché no, ripetere!


Per qualsiasi approfondimento, ulteriore informazione e modalità di iscrizione, il sito www.fassa.com è a disposizione

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