Dolomiti

Rifugio Rosetta: con le ciaspole sull’Altopiano delle Pale innevato

Oggi andremo a ciaspolare in mezzo a candidissima neve e con una vista davvero spettacolare: saliremo infatti sino ai 2700 metri dell’arrivo della Funivia Rosetta per poi scendere al Rifugio Pedrotti, da cui si dipartono innumerevoli sentieri alla scoperta dell’Altopiano delle Pale ed ammirare uno dei panorami più belli delle Dolomiti. Una camminata facile e breve, proprio per iniziare ad avvicinarsi a questa splendida pratica invernale!

  • Località di partenza: arrivo della Funivia Rosetta
  • Parcheggio: alla stazione di valle degli impianti Colverde – Rosetta (ampio, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: ciaspole
  • Tempo medio: quaranta minuti circa
  • Difficoltà: facile – medio

Escursione invernale: consultare sempre sempre le guide alpine “Aquile”, disponibili ogni giorno dalle 17.00 alle 18.30 presso l’Ufficio Turistico (o in alternativa allo 0439 768.795) per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare

Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura nell’ampia area degli impianti Colverde – Rosetta, raggiungibile dopo aver oltrepassato l’abitato di San Martino di Castrozza in direzione Passo Rolle (sono presenti evidenti indicazioni), acquistiamo il nostro ticket alla cassa (o, se in possesso dello skipass, sarà sufficiente quello) e saliamo immediatamente sulle cabine che, in pochissimi minuti, ci condurranno ai 1965 metri del Rifugio Colverde, da cui si dipartono le piste da sci, fruibili anche in notturna durante da giovedì a sabato (con orario 19.30 – 23.20).

Ma non ci fermiamo qui: dovremo infatti prendere la funivia che, ogni mezz’ora circa (o ad riempimento dell’abitacolo), ascende ai ben 2700 metri di quota dell’arrivo: da qui la stazione di monte non sembrerebbe poter offrire uno scenario così ampio se non sulla valle del Primiero, ma aspettate e vedrete!

Dopo aver volteggiato sopra a rocce e neve, ecco che scenderemo finalmente dalla funivia e…meraviglia! Oltre al magnifico panorama su San Martino che si potrà ammirare direttamente dal balconcino appena arrivati, la nostra vista sarà soggiogata dalla bellezza cui assisteremo una volta usciti all’aperto: montagne a perdita d’occhio, vestite d’un manto così candido e bianco da parer panna montata.

E, più in basso, ecco la nostra meta odierna, il Rifugio Pedrotti alla Rosetta: sembra davvero vicino (in estate, infatti, il tempo impiegato per arrivarci non supera i venti minuti), ma con la neve i tempi di percorrenza si allungano specie se, come nel nostro caso, bisogna “aprire la via”, ossia essere i primi a segnare il sentiero. Faticoso certo, ma assolutamente divertentissimo poter fare tuffi in mezzo a tanto sofficiume.

Con un po’ d’attenzione nel primo breve tratto (un po’ scivoloso), ci dirigiamo verso la bella casetta dalle imposte bianche e azzurre che vanta una storia lunga oltre cent’anni: costruita infatti nel 1889 (anni in cui l’alpinismo era in pieno sviluppo), non passò indenne i due conflitti mondiali, riportando ogni volta seri danni causati dagli incendi. Ristrutturata infine nel 2000 e conferito l’assetto attuale, è stata sicuramente avvantaggiata dalla costruzione della funivia nel 1957 che consente di raggiungerla in davvero pochissimo tempo, regalando anche ai poco esperti l’ebbrezza dell’alta montagna.

E così anche noi, arrivati comodamente sin quassù, intraprendiamo la via, inizialmente già solcata da sci-alpinisti; la meta sembra così vicina ma, sprofondando nella neve, subito ci accorgiamo che ci vorrà assai più tempo dei 10 minuti indicati dal cartello… Ma non ha importanza: la magnificenza del paesaggio che ci viene offerto ci istiga ad indugiare ancor più nei passi, affinché si possa goderne il più a lungo possibile.

Completamente in discesa guadagneremo quindi il Passo della Rosetta (m. 2572) incanalato nel punto più stretto dell’altopiano con vista su San Martino; grazie ai paletti di legno segnavia, non abbiamo faticato a scegliere la via più agevole, dal momento che è impossibile poter contare, nel mezzo del bianco, su altri punti di riferimento. Ora siamo davvero a pochissima distanza dalla nostra meta: ancora un piccolo -piacevole – sforzo e poi potremo considerare conquistata anche questa destinazione.

Ormai il Rifugio G. Pedrotti alla Rosetta (m. 2581) è alla nostra portata: chissà in estate quanti escursionisti giungono qui per poi proseguire nell’esplorazione dell’Altopiano delle Pale… Infatti ci si può dirigere verso il ghiacciaio della Fradusta (curiosità: detiene il record di temperatura più bassa mai misurata in Italia e in Europa meridionale, -49,3°) o ancora verso il Rifugio Pradidali (m. 2278) o in Val di Roda o perfino al Rifugio Velo della Madonna (m. 2358) sul Sass Maor. In direzione Veneto invece, verso Gares o il Rifugio G. Volpi di Misurata al Mulaz, importante altro punto d’appoggio della catena delle Pale.

Noi approfittiamo subito delle panche per riposarci prima di ritornare sui nostri passi: questa infatti può essere considerata una ciaspolata per principianti breve ma appagante, ideale per capire se questa attività sportiva possa piacerci o meno. Purtroppo non possiamo scaldarci un pochino all’interno della caratteristica baita dal momento che, ahimè, è chiusa: se però decideste d’avventurarvi durante il periodo natalizio o nel weekend (fino a Pasqua), la trovereste aperta; informatevi preventivamente all’Ufficio del Turismo: per gruppi organizzano anche cene con pernottamento.

E ora gambe in spalla! Il rientro è infatti più impegnativo dell’andata, in quanto l’ascesa all’arrivo della Funivia Rosetta porterà via molte energie (e farà anche venire una gran fame): prendetevi tutto il tempo di cui avrete necessità e godete appieno dello splendore del paesaggio che, siamo certi, rimarrà scolpito nel vostro cuore (e meriterà anche senz’altro una visita estiva per paragonare i paesaggi con e senza neve).

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Per qualsiasi ulteriore informazione, il sito dell’Ufficio per il Turismo di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi è a disposizione

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