Dolomiti

Malga Valparola: tra le cime dell’Alta Badia col passeggino

Oggi andremo alla scoperta di un alpeggio veramente delizioso: ci troviamo in Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti, al cospetto di imponenti cime dagli altisonanti nomi. Lavarella, Conturines, Fanes… Bianche vette che si ergono verso il cielo: sotto il loro sguardo attento noi andremo sino a Malga Valparola, transitando prima dai verdissimi Prà de Costa e poi in un fresco e profumato bosco. Seguiteci!

  • Località di partenza: Hotel Armentarola – Armentarola
  • Parcheggio: alla località di partenza (grande, a pagamento)
  • Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
  • Tempo medio: un’ora circa
  • Difficoltà: facile – medio

Successivamente ad essere giunti nel paesino di Armentarola, dopo San Cassiano e in direzione del Passo di Valparola, subito raggiungiamo l’omonimo hotel (sulla destra) dove, accanto, sorge il parcheggio a pagamento dove è possibile lasciare la propria autovettura. Da qui, subito c’incamminiamo, col nostro passeggino, lungo l’ampio sentiero che costeggia la strada sino ad arrivare all’incrocio con una via asfaltata che serve l’Hotel Gran Anciei, che presto guadagniamo.

Da qui, il nostro percorso continua, asfaltato, verso i meravigliosi Prà de Costa, con un panorama superbo su Conturines (m. 3064), Scotoni (m.2874) e Lavarella (m. 3055): da qui possiamo anche ammirare la stretta valle che s’inoltra verso la Capanna Alpina (m. 1720), punto di partenza per numerose escursioni nel gruppo di Fanes ed anche per il Rifugio Scotoni, altra meta che in passato abbiamo testato.

Camminiamo assolutamente senza fatica e in piano (le ruote del passeggino corrono senza problemi sul fondo asfaltato) oltrepassando prima il ristoro Prè de Costa (aperto in estate)  e poi una recentissima stalla; in fondo, le Pale de Gerda e il Setsass imbiancati fanno capolino, chiudendo l’orizzonte e regalando un paesaggio che pare davvero fiabesco… Sfumature di verde e azzurro si uniscono a quelle candide e immacolate, creando un effetto davvero magico.

In breve tempo arriveremo alla fine della carreggiata ed il fondo si farà sterrato: questa “divisione” coincide anche con la fine dei prati e l’inizio del bosco, nonché con la congiunzione con il sentiero 24B in arrivo da Sciarè (ed in proseguimento sino a Pralongià). Termina anche la parte pianeggiante: d’ora in poi ci aspetta solo salita sino al termine della passeggiata.

Quindi iniziamo la nostra ascesa rinfrescati dall’ombra di pini e abeti; la strada alterna tratti più impegnativi (senza mai però diventare troppo faticosa) ad altri maggiormente rilassanti, sempre all’interno del rigoglioso bosco e affiancati dal gorgogliante torrente. Incontreremo anche diversi crocicchi: non sempre ahimè la via è segnalata con opportuna cartellonistica ma basterà mantenersi sempre sulla forestale, senza mai lasciarsi tentare da mulattiere meno evidenti.

Dopo aver camminato per mezz’oretta scarsa nel bosco, ecco che improvvisamente si diraderà e la forestale inizierà una lieve discesa: siamo ormai in dirittura d’arrivo e l’inconfondibile sagoma di una casetta fa capolino… Non ce ne siamo ovviamente accorti, ma abbiamo attraversato il confine tra Alta Badia e Livinallongo del Col Di Lana e ci troviamo ormai nel territorio di quest’ultima, in Veneto.

Malga Valparola (m. 1749) è in realtà un alpeggio splendidamente ubicato in una verde radura con delizioso panorama sul Setsass (m. 2571) e sul Piz de Les Conturines (m. 3064): tanti animali (mucche, cavalli, capre, maiali), in estate, sono presenti e catalizzano l’attenzione dei più piccini… Per non parlare poi del delizioso torrente ove buttare un’infinità di sassi!

Sarà un peccato non assaggiare un tipico piatto qui preparato con le prelibatezze autoctone ma sarà anche gradevole e rilassante sedersi sui bei prati e regalarsi un gustoso picnic: nulla vieta poi di acquistare alla malga i locali prodotti per poi consumarli a casa, ricordandosi così di questa splendida gita. O anche, perchè no, provare solo una merenda: si sa che in montagna i dolci sono il non plus ultra!

Da qui si potrebbe proseguire anche per il Passo di Valparola (m. 2168) tramite il sentiero 18 che consente di superare oltre 400 metri di dislivello e di raggiungere così uno dei valichi più panoramici delle Dolomiti: noi però ci accontentiamo di essere arrivati sino qui e decidiamo di guardarci bene in giro, dal momento che ci troviamo davvero in un posto bucolico dove il tempo pare essersi fermato.

Prima di andarcene sarà interessante imparare anche un po’ di storia locale: nelle zone della Valparola si trovavano un tempo alcuni forni di fusione del territorio di Livinallongo (che, secoli addietro era famosa, assieme alla vicina Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, per l’estrazione e lavorazione del ferro delle miniere del Fursil), allora controllato dal principe vescovo di Bressanone. Nell’ottica di una migliore valorizzazione del territorio, è stata resa agibile e transitabile la Strada della Vena, la via che, tanto tempo fa, veniva percorsa dagli operai: da Colle Santa Lucia sino al Castello di Andraz (tratto segnalato) e poi via, sino al valico di Valparola e oltre, sino qui.

Malga Valparola era quindi un’importante crocevia (come di grande interesse era il suo torrente, il Ru de Col da Fums, che forniva l’acqua per i forni fusori): oltre alla magnifica bellezza del territorio oggi abbiamo anche potuto imparare un po’ di storia, per associare questi splendidi paesaggi al ruolo che avevano secoli orsono.


Consigli utili:

  • dove soggiornare? Noi siamo stati ospiti del Dolomit Boutique Hotel di La Villa, paesino alla confluenza della Valparola con la strada proveniente dai passi Gardena e Campolongo, ai piedi di Piz la Ila. Situato in posizione ideale per la scoperta dell’Alta Badia, fa della calorosa accoglienza e della cura dei dettagli il suo fiore all’occhiello, risultando così ideale per il soggiorno di famiglie coi bimbi, come noi. Non solo hotel: al Dolomit Boutique infatti sono anche disponibili appartamenti, per coloro che desiderassero spazi più ampi e orari meno stringenti.
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