Malga Juribello è senz’altro una delle mete più facilmente raggiungibili all’interno del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino; in estate è meta ideale per le famiglie, data la facilità del sentieri per arrivarci. E in inverno? Beh, è immersa in un soffice paesaggio bianco: noi l’abbiamo raggiunta con le ciaspole e abbiamo potuto ammirarla tutta vestita di neve. Pronti a seguirci?
- Località di partenza: Passo Rolle (quarto tornante dopo bivio per Passo Valles)
- Parcheggio: lungo la strada per Passo Rolle, sulla destra (abbastanza piccolo, gratuito)
- Mezzi utilizzati: ciaspole
- Tempo medio: quarantacinque minuti circa
- Difficoltà: facile
Escursione invernale: consultare sempre le guide alpine “Aquile”, disponibili ogni giorno dalle 17.00 alle 19.00 presso l’Ufficio Turistico (o in alternativa allo 0439 768.795) per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura nella piccola area di sosta all’altezza del curvone dal quale inizia il nostro sentiero (facendo attenzione qualora ci fosse molta neve o fosse ghiacciato), ci incamminiamo verso il grande cartello che ci indica, a 2500 metri, la nostra meta, Malga Juribello.
Ci addentriamo così subito in un mondo fantastico: non sono molti gli escursionisti che si sono avventurati da queste parti (complici le precipitazioni del giorno prima) per cui le tracce sono davvero poche e le ciaspole sprofondano nella soffice neve, consentendoci di essere i primi a calpestarla.
Gli alberi ondeggiano al vento e cristalline cascate fluttuano dai rami; abbiamo percorso questa larga forestale mille volte in estate ma, così candidamente agghindata, certo offre un fascino davvero molto particolare e il solo rumore dei nostri passi (unito a qualche risatina dei più piccini) rompe il silenzio di questi luoghi.
La via procede sempre in piano e l’unica fatica cui siamo sottoposti è quella di alzare le nostre ciaspole piene di neve; superato il belvedere sulla Val di Fiemme e sul lago di Fortebuso, camminiamo tranquilli senza nessun affanno e, poco dopo, incontreremo il bivio (segnalato da apposito cartello: il bianco manto infatti non ci consente di scorgere alcunché) per il Sentiero del Cacciatore che conduce sino poco sotto Malga Rolle: siamo quindi ormai a metà strada.
I nostri passi si susseguono senza fatica creando la traccia che, probabilmente, altri escursionisti utilizzeranno; non trascorrerà troppo tempo che, ad un certo punto, arriveremo ad un largo ponte ligneo: ormai la parte facile è terminata ed inizia la salita! Niente di sconvolgente, per carità, ma rispetto alla pianeggiante via sin qui percorsa, il tracciato subirà una lieve impennata.
E quindi, rallentando un pochino, iniziamo l’ascesa subito oltrepassando il bivio per la Val Venegia e Pian dei Casoni (molto frequentati durante la bella stagione) e compiendo un ampio tornante verso destra; le tracce ormai sono terminate e sta a noi decidere ove battere la candida neve. Il bianco manto armonizza i dislivelli ed è quindi più difficile capire quale sia la strada giusta da seguire: ricordiamo però che la forestale sale a larghe curve e così, aguzzando la vista ne scorgiamo la sede, riuscendo così a metterci sulla giusta via.
Anche però se decidessimo di compiere una variazione extra-sentiero, non ci sbaglieremmo: ormai Malga Juribello (m. 1868) è là, al limitare degli alberi e anche se ancora non si vede, è lì che ci aspetta; oltrepassata l’ultima collinetta, ecco l‘inconfondibile sagoma color rosa: ce l’abbiamo fatta!
Ancora pochi passi e finalmente saremo pronti per riposarci; il ristoro d’inverno è chiuso ma i suoi bei tavolini all’aperto invitano gli escursionisti al relax… Basterà togliere la neve ed evitare di sedersi sul bagnato! Il panorama qui è davvero bellissimo ed il Cimon de la Pala sembra quasi ergersi dai verdi prati mentre il Lagorai è proprio alle nostre spalle anche se, per oggi, nascosto dalle basse nubi.
I ciaspolatori più intrepidi potrebbero spingersi sino a Baita Segantini (m. 2180), il miglior avamposto sulle Pale di San Martino, oppure optare per scendere verso Malga Venegiota (m. 1824) e poi continuare la propria escursione aggirando il Castellaz (m. 2333): le possibilità sono molteplici e decisamente invitanti ma noi, già soddisfatti, ritorneremo sui nostri passi sino al punto di partenza, comunque orgogliosi per il bellissimo risultato raggiunto.
La fatica della salita è ormai un ricordo: sino a Passo Rolle sarà una facilissima passeggiata e potremo anche ricalcare le nostre stesse orme; sicuramente incontreremo altri appassionati di montagna invernale, coi quali potremo anche scambiarci qualche dritta per itinerari futuri.
Per qualsiasi ulteriore informazione il sito dell’Ufficio per il Turismo di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi è a disposizione