La Val di Fiemme e le sue Dolomiti offrono veramente molti tesori…oggi scopriremo una chicca proprio sopra Predazzo: coi nostri bimbi andremo sino alla Malga Valmaggiore, situata nell’omonima valle, adagiata come una perla in mezzo a verdissimi prati e pascoli, al termine di una strada pianeggiante. Seguiteci!
- Località di partenza: località Paluat
- Parcheggio: alla località di partenza (molto piccolo, gratuito)
- Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
- Tempo medio: cinquanta minuti circa
- Difficoltà: facilissimo
La nostra escursione odierna inizia dalla località Paluat, raggiungibile in automobile direttamente da Predazzo: lungo la SS50 del Passo Rolle (provenendo da Ziano e Cavalese), seguire le indicazioni (sulla destra) per l’Agritur Ristorante Miola e Valmaggiore: si prosegue lungamente (circa 7 km) nel bosco fino a che la strada asfaltata diverrà sterrata: poco oltre, ecco Paluat (m. 1542) ove la strada si biforca: parcheggiamo così nella piccolissima area di sosta, pronti per iniziare la nostra giornata.
Dicevamo che siamo proprio ad un bivio: la forestale a destra salendo, si inoltra tra gli alberi verso il Bosco che Suona (stupenda passeggiata ove incontrare i famosissimi abeti rossi tanto apprezzati dai liutai per la costruzione dei violini, soprattutto Stradivari, “battezzati” da musicisti di fama internazionale), mentre noi invece proseguiamo a sinistra, in piano, incamminandoci nel bosco lungo la pianeggiante via.
La strada, dalla pendenza irrisoria, vanta un fondo molto liscio e quindi adattissimo ai passeggini, le cui ruote corrono senza incontrare difficoltà alcuna; dopo circa 10 minuti saremo già arrivati in località Ponte di Valmaggiore (m. 1570), ove è presente un altro piccolo parcheggio e da dove si stacca il sentiero 336 verso il Lago di Cece, pittoresco specchio d’acqua.
Noi, per oggi, però continuiamo dritto, con il borbottare del Rio di Valmaggiore alla nostra destra; camminiamo, sempre in falsopiano, per ancora circa un paio di centinaio di metri quando, meraviglia!, dinanzi a noi ecco scomparire pini e abeti ed aprirsi la valle in tutta la sua stupenda bellezza con, in fondo, le cime del Lagorai, come la Cima di Valmaggiore (m. 2479) e di Cece (m.2754).
Malga Valmaggiore, che ancora non si vede, sorge alla fine di questo pianoro, utilizzato come alpeggio fin dai tempi più antichi; piano piano, lasciandoci rilassare dallo stupendo panorama, ci avviciniamo alla meta; alle nostre spalle, iniziano a fare capolino le bianche vette del Gruppo del Latemar facendoci comprendere quanto, seppur impercettibilmente, stiamo guadagnando quota.
I prati lussureggianti ci accompagnano lungo tutto il nostro percorso quando iniziamo a scorgere cavalli, lama, pecore e mucche; ormai mancherà proprio poco e finalmente Malga Valmaggiore (m. 1608) sarà conquistata! E certamente qui c’è l’imbarazzo della scelta per i nostri bimbi: possono tranquillamente correre e giocare senza problemi, tanti sono i pascoli circostanti (ma attenti al torrente, che scorre vicino e poco più in basso, dotato di argini e comunque transennato), oppure fare la conoscenza, oltre che degli animali già incontrati, anche dei coniglietti e delle galline, il cui recinto è proprio dietro alla costruzione principale.
Noi invece possiamo decidere sia di sederci su un prato e fare un bel pic-nic, od anche di gustare un ottimo piatto tipico: da non perdere tutti i prodotti a base di latte! Lo yogurt, la panna e i formaggi sono assolutamente freschissimi e di un sapore davvero unico…veramente una piacevolissima scoperta! Inoltre, in alta stagione, vengono anche preparati i famosi strauben (le frittelle tirolesi) servite con una marmellata buonissima. Come resistere?
Da Malga Valmaggiore si dipartono numerosi sentieri escursionistici: il 335 conduce al Bivacco Paolo e Nicola (m. 2180), punto d’appoggio per le esplorazioni del selvaggio Lagorai (dotati di pochissimi rifugi con gestore), mentre il 339 (e, successivamente il 349) alla Malga Sadole – Rifugio Cauriol (m. 1600), passando per la Forcella di Coldose (m. 2182). E ancora, sempre il 339 consente di guadagnare Malga Moregna (m. 2081) e l’omonimo lago, uno dei moltissimi di questa catena montuosa (se ne sono contati più di cento, in totale).
E noi, dopo un’intensa giornata in questo paradiso, ormai riprendiamo la via della macchina, seguendo la stessa via dell’andata…è davvero un peccato andarsene, tanto è bello e rilassante questo luogo: sicuramente rimarrà impresso nei vostri cuori e potrà certamente diventare anche una piacevole gita da ripetere tutti gli anni.
Attenzione: la strada per Malga Valmaggiore è interamente carrozzabile e quindi è possibile arrivarvi anche con i proprio automezzi, perdendo ovviamente così la bellezza della passeggiata, davvero semplice ed anche alla portata dei bimbi più piccoli a piedi. Purtroppo però le automobili in transito, spesso, non si curano degli escursionisti e sollevano del polverone: prestare attenzione in presenza dei bambini.