La Val d’Ega è una delle valli meno conosciute delle Dolomiti dell’Alto Adige eppure racchiude numerosi tesori tutti da scoprire… Il Catinaccio è il più prezioso tra tutti: alle sue pendici si snodano numerosi sentieri, paesaggisticamente spettacolari e spesso anche molto facili, adatti tranquillamente alle famiglie coi bambini. Oggi saliremo alla baita Messnerjoch da Passo Nigra: un’escursione invernale semplice ma molto appagante. Con anche discesa in slittino!
- Località di partenza: Passo Nigra
- Parcheggio: alla località di partenza (medio, gratuito)
- Mezzi utilizzati: ciaspole – il sentiero in inverno, nel periodo di apertura della baita Messnerjoch, è battuto
- Tempo medio: un’ora circa
- Difficoltà: facile
- Dislivello: 250 metri – Passo Nigra m. 1668 – Baita Messnerjoch m. 1930
- Tipologia di percorso: costante salita che alterna tratti meno ripidi ad altri più erti
Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Messnerjoch: si parte da Passo Nigra, tra Val d’Ega e Valle di Tires
Dopo aver lasciato la nostra vettura nei pressi del piccolo parcheggio del rifugio alla sommità del Passo Nigra (m. 1668), luogo dal quale si dipartono infinite belle passeggiate, dovremo portarci nel grande piazzale antistante, pronti a iniziare la nostra ascesa.
La via inizia subito in buona pendenza lungo il segnavia 1, comune anche alla passeggiata per Haniger Schwaige (altro stupendo luogo, proprio alle pendici delle Torri del Vajolet). La via, in inverno, è battuta quando baita Messnerjoch è aperta al pubblico (indicativamente da Natale in poi) altrimenti, qualora non lo fosse, sono necessarie le ciaspole (in caso ovviamente di neve abbondante).
Pian piano dunque si sale, baciati qua e là dal tiepido sole invernale. Ad ogni passo la nostra vista sarà catalizzata dal Catinaccio che, maestoso, si manifesta dinanzi ai nostri occhi: siamo nel famosissimo giardino delle rose di re Laurino, leggendario sovrano di questi luoghi e tradito dai suoi amati fiori, splendenti solo all’alba e al tramonto.
Il meraviglioso Catinaccio si mostra salendo verso baita Messnerjoch
Sino allo scorso ottobre 2018 qui vi era un rigoglioso bosco: purtroppo l’ondata terribile di maltempo ha abbattuto moltissimi alberi e i segni si notano tutt’intorno. Ci vorrà molto tempo prima che possa crescere una nuova grande foresta e questo ci fa riflettere sulla potenza incredibile della natura: bellissima, ma a volte terribile e catastrofica.
Ma non lasciamo che il nostro cuore si rattristi in mezzo a cotanta meraviglia!
La via prosegue sempre dritta: incroceremo diverse altre forestali che si staccano dalla nostra ma noi dovremo ignorarle. La nostra direzione infatti non muta: non incontrando alcun cartello continuiamo in salita, mai difficile, con anche le estreme propaggini dello Sciliar che, verdi, si mostrano alla nostra sinistra.
E così, senza mai fare troppa fatica, arriveremo a ciò che un tempo era un bosco e che ora si mostra come una grande radura: in fondo, ecco un segnale che, molto presto ci mostrerà se dovremo cambiare strada oppure continuare sulla nostra comoda e larghissima forestale.
La facile salita per Messnerjoch, in inverno battuta
Mentre il Catinaccio ci appare in tutta la sua meraviglia, il segnavia ci spiega che molto vicina c’è la nostra meta, baita Messnerjoch. Dobbiamo però voltare a destra: se proseguissimo dritto infatti raggiungeremmo dapprima malga Baumann e poi Haniger Schwaige: torneremo molto presto a esplorarle anche d’inverno!
Per oggi però rimaniamo fissi nelle nostre idee: camminiamo salendo in maniera moderata non dimenticandoci mai però di voltarci indietro. Questo è infatti certamente uno dei punti migliori per ammirare il Catinaccio: le sue guglie si mostrano in tutto il loro splendore non e rimanerne incantati sarà cosa praticamente impossibile.
In brevissimo raggiungeremo un altro crocicchio, segno che a breve Messnerjoch sarà conquistata: se guardiamo in alto la vedremo infatti già lassù! Dobbiamo infatti proseguire sul sentiero 1; se continuassimo dritto sull’1B arriveremmo, in discesa, a Frommer Alm (m. 1743) punto di partenza di molte altre escursioni ma oggi da escludere dalle idee di passeggiata.
Messnerjoch, meraviglia alle pendici del Catinaccio ma con vista anche sul Latemar
E quindi: non più di cinque minuti ci separano dalla meta!
Questa è senz’altro la parte più faticosa della nostra escursione, quella più pendente. Fortunatamente è anche molto breve e quindi non esigerà da noi un tributo troppo consistente.
Ma ormai ci siamo: baita Messnerjoch (m. 1930) è conquistata!
Qui siamo in un punto panoramico davvero superlativo: davanti a noi non possiamo che lasciarci ammaliare dalla Val D’Ega, che si spinge sino a Bolzano (e, in fondo, le vette altoatesine della Val Venosta), dal Latemar (anch’esso culla di molte leggende), dal Corno Bianco e dal Corno Nero, le due punte che segnano il territorio di Passo Oclini.
Baita Messnerjoch è, sia in estate che in inverno, un vero paradiso per le famiglie. Facile da raggiungere, offre un grazioso parco giochi (per la bella stagione) e tanto spazio per correre e saltare. Si perviene anche in passeggino (naturalmente mettendo in conto un pochino di fatica) e si può scegliere se, nelle vicinanze, concedersi un bucolico pinic oppure accomodarsi in uno dei grandi tavoli baciati dal sole per farsi servire un ottimo piatto tipico.
Messnerjoch: il rientro sulla pista per slittini!
Da qui si potrebbero intraprendere diverse altre escursioni (prettamente estive) come raggiungere il Rifugio Fronza alle Coronelle (m. 2339) che si scorge proprio un po’ più in alto (e che sembra abbarbicato su di uno sperone roccioso) e da lì il Rifugio Paolina. Oppure dedicarsi all’ascesa (solo per esperti) al Rifugio Passo Santner (m. 2734) con successiva discesa al Rifugio Re Alberto (m. 2621) sotto alle celeberrime Torri del Vajolet e quindi giù all’omonimo Rifugio Vajolet.
Noi, arrivati sin qui (e, per di più, in inverno) decidiamo che dobbiamo certamente rilassarci un pochino godendoci il panorama e lasciando che i bimbi possano plasmare un fantastico pupazzo di neve. Perché dobbiamo risparmiare le energie per poi lanciarci in un’adrenalinica discesa: il rientro infatti si farà in slittino!
Il mezzo dovremo averlo già con noi giacché non è possibile noleggiarlo alla Messnerjoch (al sito www.carezza.it l’elenco dei negozi di sport che offrono il servizio), via che si va: in poco meno di dieci minuti rientreremo quindi a Passo Nigra, pronti per una nuova affascinante escursione in questo magnifico territorio
(Nota di servizio: per l’inverno 2018 la pista per gli slittini rimarrà chiusa: la strada infatti serve per il trasporto a valle degli alberi sradicati dal maltempo. La passeggiata è comunque agibile)