Tra le montagne dell’Alto Adige: la vacanza di una famiglia con bimba a seguito

In vacanza in Alto Adige coi bambini

Con grandissimo piacere ospito il racconto di papà Emanuele Mangili, di Villa d’Adda (BG), grande amante delle montagne, in vacanza per la prima volta con la sua piccola Chiara di 13 mesi (e 10 kg!) tra le meravigliose cime dell’Alto Adige: seguiamo il suo appassionante racconto per trarre, perchè no, qualche spunto per le future nostre passeggiate!

Io e Sabrina, mia moglie, da anni trascorriamo le vacanza in Suedtirol e quest’anno con Chiara abbiamo deciso di andare sul sicuro ripercorrendo parte, o anche interamente, escursioni già fatte in coppia; l’hotel dove avremo base è a Natz, poco sopra Bressanone.

Il 15 agosto partiamo da Bergamo e all’arrivo a Chiusa il tempo è incerto, saliamo comunque all’alpe di Villandro dove inizia a piovere, quindi ci concediamo una pausa alla Gasserhuette e poi via con Chiara nello zaino (Deuter Air Comfort III ottimo) fino alla Mair in Plun dove ci preparano senza problemi la pappa. Per oggi ci fermiamo qui e non proseguiamo oltre visto il viaggio in auto da casa; la bimba ha comunque di che divertirsi con altalena e il mini zoo con capre, coniglie e cavie. Rientriamo alla macchina e ci dirigiamo in hotel per la merenda.

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(Per le pappe ci siamo organizzati con monodosi di brodo + passato di verdura surgelati, boccettini con dentro la pasta da cuocere e omogeneizzato. Siamo anche muniti di fornellino da campeggio nello zaino per le emergenze)

Il 16 agosto purtroppo piove a dirotto e optiamo per una comunque piacevole passeggiata tra i meleti di Natz, con un giretto a Bressanone il pomeriggio, sempre con precipitazioni intermittenti.

Il 17 agosto ci svegliamo e la pioggia ci fa ancora compagnia, ma a quel punto ci convinciamo che il meteo non può fermarci e optiamo per l’Alpe di Rodengo, che offre una lunga strada forestale verso due belle malghe; partiamo quindi dal parcheggio di Zumis con Chiara nel passeggino coperta ben bene e protetta dal parapioggia integrale del nostro Trider Janè; lungo il percorso le tante mucche al pascolo attirano l’attenzione della nostra bimba. Pranzo alla Rastner Huette (anche qui nessun problema con la pappa) e rientro sempre sotto la pioggia con la piccola che dorme ben oltre l’ora e mezza di percorso di ritorno alla macchina.

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Martedì 18 agosto tempo variabile con qualche sprazzo di sole: partiamo per la Val di Funes edal parcheggio di Malga Zannes, decidiamo di optare per la Malga Gampen data a 1 ora e 30 min, sono le 10. Infilata Chiara nello zaino, prendiamo il sentiero nel bosco e poi la forestale che in 1 ora ci porta a destinazione; dal momento che alle 11:45 la piccola vuole mangiare, ed il Rif. Genova è a 30 minuti, decidiamo di salire fino ai 2306 metri per il nostro primo rifugio alpino in 3. Anche qui nessun problema per la pappa, nonostante il tempo imbruttisca e il rifugio si riempia. Al rientro Chiara dormirà nello zaino appena fatti i primi 100 metri di discesa fino al parcheggio.

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Mercoledì 19 riproviamo a salire all’Alpe di Villandro con tempo discreto. Partiamo alle 10 dal parcheggio della Gasserhuette e arriviamo in 1 ora e mezza alla bella Malga Stoeffl Huette con splendida vista sulle Dolomiti (che però saranno sempre nascoste dalle nubi). Anche qui pappa di Chiara senza nessun problema e anche noi godiamo dell’ottima cucina della malga. Cavalli aveglinesi al pascolo attirano la curiosità della nostra bimba, così come i numerosi scoiattoli che ai bordi della forestale scendono e salgono dai pini. L’Alpe di Villandro rappresenta un paradiso escursionistico per le famiglie, sentieri che sono per lo più strade forestali tutte passegginabili,  malghe con vista panoramica sulle Dolomiti e zona ricreativa per bambini.

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Giovedì 20 con tratti soleggiati, torniamo in Val di Funes per recarci sul versante occidentale della Valle (lato opposto rispetto a martedì), dove sorgono due malghe proprio sotto le maestose Odle. Chiara in spalla, ci incamminiamo per il bosco verso la Dusler Alm e poi proseguiamo per il Rifugio delle Odle/ Geisler Alm, con parco giochi e animali MA che si rifiuta di cucinare la pappa! Per fortuna poco oltre troviamo l’altrettanto bella e più intima Malga Casnago/Gschnagenhardt Alm che invece volentieri ci prepara il pranzo per un’affamata Chiara che poi vorrà uscire per salutare mucche e conigli al cospetto delle Odle. Il rientro al parcheggio di Malga Zannes lo faremo per la forestale, la bambina si è addormenterà nello zaino e la strada jeepabile consente un riposo meno “sballonzolante” nello zaino rispetto al sentiero nel bosco.

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Venerdì 21 agosto tentiamo un’escursione in un posto per noi nuovo, la Gampiel Alm (o Gampil Alm) nella poco battuta Val di Fundres. Arriviamo fino all’abitato di Dun dove a destra troviamo delle indicazioni su cartello in legno per la Gampiel Alm, saliamo e la strada si fa sempre più stretta, poco prima di un maso, si stacca una strada sterrata che porta al piccolo parcheggio ove parte la forestale appunto per la Malga Gampiel. La forestale ascende abbastanza dolcemente (con Chiara in spalla è il massimo) e offre scorci panoramici sulle Dolomiti (Sas dla Crusc, Sass Putia, Odle, Sassolungo e Sassopiatto) che arrivati alla Malga possiamo con calma ammirare. Il ristoro è gestita da una giovane famiglia che offre un’ottima cucina (succo di fiori di sambuco fatto in casa davvero squisito, come lo strudel e i pressknodel), tanti animali, area giochi e un bel prato dove giocare liberamente. Al rientro Chiara dorme nel passeggino (che abbiamo cmq portato). La strada stretta può spaventare ma in effetti serve solamente ai 3 masi a cui conduce, inoltre è davvero breve.

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Sabato 22 ritorniamo coi nonni di Chiara al Rifugio Genova dove mancavano da un paio di anni, il gestore ci riconosce e volentieri ci offre un’ottima grappa al mirtillo a fine pranzo.

E’ stata una settimana indimenticabile, la prima con Chiara che si è ben adattata a spostamenti quotidiani in auto di almeno 1 ora (+ un’altra ora al ritorno), che ha sempre mostrato entusiasmo e curiosità durante le escursioni, che ha mangiato la pappa nei rifugi senza problemi.

L’abbiamo sempre vestita a cipolla, con due pantaloni, body, maglietta, felpa, pile e piumino leggero. Abbiamo sempre cercato di rispettare i suoi tempi e il suo buonumore ci hanno un po’ rassicurato.

Ora a settembre torniamo per l’almabtrieb, il rientro del bestiame dall’alpeggio.

Suedtirol, la nostra patria dell’anima. Tschüß.

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Grazie mille a papà Emanuele che ha raccontato (con anche tante belle foto) la sua vacanza in famiglia! Io mi sono già segnata tutte le camminate, e voi?

2 pensieri su “Tra le montagne dell’Alto Adige: la vacanza di una famiglia con bimba a seguito

    • Azzurra dice:

      Giro i complimenti a papà Emanuele! L’Alto Adige offre moltissimo alle famiglie, speriamo quest’estate di implementare i racconti i questa terra favolosa!

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