Dolomiti

Utia Ciampcios e Medalges Alm: coi bambini nella Valle di Longiarù

La Valle di Longiarù (Campilltal in tedesco) è una laterale della più famosa Val Badia, nelle Dolomiti dell’Alto Adige; poco conosciuta e non molto frequentata, offre paesaggi dalla bellezza stupefacente: oggi saliremo dall’abitato di Longiarù sino al pittoresco Rifugio Ciampcios, per poi proseguire sino a Medalges Alm e alla Forcella de Furcia, porta d’accesso per la Val di Funes. Seguiteci: vi innamorerete!

  • Località di partenza: parcheggio Pares, poco oltre l’abitato di Longiarù
  • Parcheggio: alla località di partenza (medio, gratuito)
  • Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking possibile sino al Rifugio Ciampcios ma con molta fatica)
  • Tempo medio: due ore circa sino al Rifugio Ciampcios, tre ore sino a Medalges Alm
  • Difficoltà: medio
  • Dislivello: 470 metri (sino all’Utia Ciampcios) – 770 metri sino a Medalges Aml: parcheggio Pares 1.530 m.,  Rifugio Ciampcios 2.000 m., Medalges Alm 2.293 m.; costante salita

Utia Ciampcios e Medalges Alm: si parte dal parcheggio di Pares, in Valle di Longiarù

Percorrendo la Val Badia da Corvara verso Brunico, una volta arrivati a San Martino in Badia occorrerà voltare in direzione Passo delle Erbe e la Val di Funes. Poco oltre la graziosa chiesetta ecco che si stacca, sulla sinistra, la strada per Longiarù: verdi pascoli alla nostra destra ci accolgono e ci accompagnano sino all’abitato principale, che dovremo oltrepassare.

Una volta lasciato alle spalle l’abitato di Longiarù, bisognerà voltare a destra verso Kreuzjoch – Munt De Furcia: occorre fare attenzione perché (come noi) si può correre il rischio di non notare i cartelli e proseguire dritto… Certo, perdersi qui è impossibile (e noi, grazie a questo abbiamo potuto ammirare uno scorcio splendido verso Antersasc) e forse addirittura piacevole! Una volta però trovata la giusta direzione, basterà percorrere la stradina sino al suo limitare, ove ci accoglierà un parcheggio oltre il quale non potremo più andare avanti con i mezzi motorizzati.

La via per il Rifugio Ciampcios è facile, sempre in leggera salita. Volendo, si fa anche in passeggino

Inizia dunque il nostro sentiero 5, una larga forestale dalla pendenza mite che ci fa subito guadare un delizioso rivo. Pian piano gli alberelli lasciano lo spazio ad ampi prati, i verdissimi prati perfetti della Val Badia famosi in tutto il mondo, da dove qua e là spunta anche qualche maso. In alto, ecco la conica mole del Sass de Putia (m. 2875), anch’esso luogo di gran fascino, ai cui piedi sorge il panoramico Rifugio Vaciarà.

Dopo aver superato una splendida area picnic immersa in un rigoglioso bosco con tanto di torrentello gorgheggiante a rendere ancor più bello in quadretto, sulla destra, comparirà l’inconfondibile sagoma di una casetta. Qualche mucca verrà anche a farci visita, sperando di trovare qualcosina da mangiare!

Poco oltre, un bivio: i punti d’arrivo sono i medesimi (Utia Campcios e Medalges Alm) solo che, voltando verso destra, i tempi di percorrenza segnalati sono inferiori. Certamente, la via infatti è più breve ma, logicamente, più pendente: noi consigliamo di rimanere sulla forestale principale 5A (ovvero proseguire dritto), dal momento che il paesaggio è senza dubbio (a nostro avviso) più bello e la passeggiata molto meno erta.

Per arrivare all’Utia de Ciampcios ci vogliono circa 2 ore per una lunghezza di 4,68 km

Procediamo quindi senza affanno con le appuntite cime d’Antersasc alla nostra sinistra, col Crep Dles Dodesc (m. 2384) che man mano scompare dalla nostra visuale. Sempre camminando affiancati da pini, abeti e larici, incontreremo svariate stradine secondarie che, però, non dovremo considerare, rimanendo sempre sull’inconfondibile mulattiera principale.

Dopo un tornante, che consentirà di guadagnare un pochettino più di quota (passeggiamo infatti sempre senza grande fatica), ci troveremo ormai alle porte del Parco Naturale Puez Odle. Il cartello ci immette su un pianoro davvero delizioso, dove potremo tirare un po’ il fiato dopo questa lunga (anche se non difficile) continua ascesa.

E proprio alla fine della radura continua il segnavia 5A, diretto alla Wasserscharte (Forcella Munt de l’Ega) e poi, volendo, anche al Rifugio Firenze nella magnifica Val Gardena. Per noi, in gita con i bambini, sarebbe troppo impegnativo per cui manteniamo salda la nostra decisione di continuare sino al Rifugio Ciampcios, dato a 30 minuti.

La passeggiata verso l’Utia de Ciampcios è poco frequentata ma decisamente spettacolare

Inizia così la parte più faticosa sino alla nostra prima tappa. Dovremo infatti alzarci di quasi 200 metri e lo faremo sempre camminando sulla forestale che, da qui, inizia a compiere due ampi tornanti, riducendo notevolmente il nostro affanno. Verso la fine dell’ultimo rettilineo, ecco che noteremo gli alberi diradarsi, segno che ormai il bosco ci sta per abbandonare e l’Utia Ciampcios è vicina.

E ciò che compare dinanzi ai nostri occhi all’ultima curva è davvero meraviglioso. Qualche maso troneggia in mezzo ai prati verdissimi e la mole dell’Antersasc si manifesta in tutta la sua splendida possenza, contemplando anche il Piz Somplunt (m. 2738) e il Piz Duleda (m. 2909), agganciandosi poi alla Cresta di Longiarù da dove poi si manifesteranno le Odle.

Ormai siamo praticamente arrivati: camminando in questo paesaggio fiabesco giungeremo in breve ad una biforcazione. Proseguendo dritto, in decisa pendenza guadagneremmo in quattro e quattr’otto il Rifugio Ciampcios mentre seguendo la forestale impiegheremo un po’ di più, ma potremo godere della bucolica vista dei pascoli tutti puntellati da fienili in cui, siamo certi, ognuno di noi vorrebbe poter soggiornare almeno una volta.

Utia Ciampcios: uno dei rifugi più belli (e meno frequentati) delle Dolomiti

E, dopo tanta salita, eccoci finalmente all’Utia Ciampcios (m. 2000)!
Un vero paradiso, uno dei luoghi più belli e inspiegabilmente meno frequentati delle Dolomiti. Un delizioso rifugio in legno è proprio lì che ci aspetta, con uno splendido prato per fari correre e giocare i nostri bimbi. Una vera meraviglia! Amache sulle quali stendersi e guardare il cielo, morbidi cuscini a disposizione di tutti gli ospiti per riposarsi, panche e tavoli… Insomma, ce n’è per tutti i gusti!

E proprio vale la pena sedersi qui e mangiare: un menù tipico è offerto in questo piccolo angolo di paradiso, dove mangiare sarà ancor più soddisfacente (Qualora invece desideraste fare un picnic, nessun problema: c’è infatti tantissimo spazio)

Noi sicuramente ci fermeremo qui per rifocillarci ma non prima di aver raggiunto Medalges Alm, la malga che sorge proprio a ridosso di Kreuzjoch, la Forcella de Furcia. Manca ancora un’oretta per raggiungerla, quindi gambe in spalla e via! (Chi fosse arditamente arrivato sin qui in passeggino dovrà abbandonarlo: ora la via è decisamente più erta della precedente, seppur ancora jeeppabile)

Dall’Utia Ciampcios a Medalges Alm: un’ora per arrivare alle porte della Val di Funes (senza passeggino)

Ormai la vegetazione ha lasciato spazio ai pascoli d’altura e il panorama è davvero spettacolare. Il verde smeraldino è quasi abbagliante e i masi sparsi sembrano volerci salutare e incoraggiarci nella salita. Pian piano che camminiamo, dinanzi a noi le montagne, prima ammirate solo da lontano, iniziano a farsi via via sempre più vicine, invogliandoci a proseguire per poter vedere e ammirare cosa ci sia oltre. Dietro di noi invece ecco il Sass Dla Crusc estendersi per più di metà orizzonte, con i suoi favolosi prati dell’Armentara ai piedi.

Con un ampio tornante verso destra, la via s’immette verso la sua meta, Medalges Alm, di cui ormai possiamo scorgere la bandiera sventolare, segno che ormai manca davvero pochissimo. Però poco prima d’arrivare, sulla sinistra si stacca una traccia: conduce direttamente alla Forcella de Furcia, proprio sopra di noi. E allora possiamo forse farcela mancare?

Forcella de Furcia: si aprono le infinite vie per la Val di Funes e la Val Gardena

Assolutamente no!
Anche perché quello che ci aspetta è davvero maestoso: una volta giunti al Kreuzjoch (m. 2293) ecco che si apre ai nostri piedi la Val di Funes, con le magnifiche Odle che precipitano il loro ghiaione ai piedi delle malghe (il cui giro è consigliatissimo, di una bellezza assoluta). In fondo, ecco anche Malga Brogles, proseguendo dalla quale si potrebbe giungere addirittura in Val Gardena.

Da qui si stacca il sentiero 3 che, poco oltre, si congiungerà con il 5A che abbiamo incrociato alla fine del pianoro mentre salivamo. Se volessimo scendere in Val di Funes, avremmo solo l’imbarazzo della scelta ma la meta più vicina potrebbe essere Gampenalm, per poi arrivare sino al Rifugio Genova, altro imperdibile ristoro per gli amanti dei bei paesaggi. Ma arrivare al Genova sarebbe meno difficoltoso (anche per il ridotto dislivello) passando da Medalges Alm, che possiamo raggiungere direttamente da qui in cinque minuti scarsi di strada: finalmente arrivati alla nostra meta.

Medalges Alm (m. 2293) è un rifugio davvero piccolo e assolutamente graziosissimo: vale sicuramente la pena fermarsi per assaporare l’atmosfera di un tempo che fu… Chissà che bello deve essere ammirare un tramonto o un’alba da qui! Sicuramente per i bimbi è più indicato il Rifugio Ciampcios (che vanta maggior spazio per correre e giocare), ma approdare sin qui sarà splendido, dal momento che pochi paesaggi possono vantare una simile imponenza e spettacolarità.

Utia de Ciampcios: circa 470 metri di dislivello che non si sentono neanche

E quindi, dopo esserci congratulati con noi stessi per essere arrivati sin qui, è tempo di tornare all’Utia Ciampcios per consumare il pranzo e regalarsi un vero relax… Perché le amache non possiamo certo non provarle!

Per tornare poi verso la macchina, basterà ricalcare il sentiero del mattino oppure, qualora desiderassimo un’alternativa, potremmo provare il segnavia 5, quello che al mattino, subito dopo la partenza avevamo ignorato. E quindi, una volta giunti al limitare dei prati e al primo curvone verso destra, bisognerà invero proseguire dritto (anche se non vi è segnalazione).

La mulattiera dapprima si farà stretta e scoscesa in mezzo al bosco (inadatta quindi a chi fosse salito in passeggino), mentre poi orgogliosamente tornerà ad essere una forestale ampia, ma sempre più pendente dell’altra.

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