Appennino Modenese: un weekend alla scoperta della montagna dell’Emilia Romagna

Appennino Modenese

Vi abbiamo sempre parlato delle Dolomiti, delle Alpi Austriache e delle belle montagne della Valtellina e di Livigno… Ma oggi vi vogliamo portare con noi a scoprire un luogo decisamente diverso, molto particolare ma che, siamo certi, vi farà senz’altro battere il cuore e venir voglia di organizzare un weekend. Siamo parlando dell’Appennino Modenese: lo conoscete? Allora è proprio il caso di continuare la lettura!

APPENNINO MODENESE: DOVE SI TROVA?

Appennino Modenese
L’Appennino Modenese è una zona veramente tutta da scoprire

Naturalmente la risposta è molto semplice: in provincia di Modena. Ma gli Appennini sono la catena montuosa più estesa d’Italia: ben 1200 chilometri di creste, cime, vettePaesaggi dolci che si alternano a picchi selvaggi, valli verdi e ridenti che si contrappongono a lande dove è difficilissimi arrivare.

L’Appennino Modenese offre migliaia di chilometri quadrati di bellezza, asperità e meraviglie: un luogo quindi tutto da scoprire.

Vanta anche un parco naturale (Il Parco del Frignano) che si estende per oltre 15mila ettari e va da un’altitudine di 500 metri sino alla vetta del Monte Cimone (la più alta dell’Appenino Tosco – Emiliano), situata a 2165 metri.


ESCURSIONI IN APPENNINO MODENESE

Purtroppo un weekend è poco tempo: non si può purtroppo vedere tutto quello che meriterebbe una visita. Però possiamo senz’altro iniziare a capire dove stiamo muovendo i nostri passi… Così da farci venire l’acquolina e poi decidere di tornare molte altre volte!

Monte Cervarola

Monte Cervarola
Panorama sul Monte Cimone dal Cervarola
  • Passeggino da trekking: NO
  • Punto di partenza: https://goo.gl/maps/h3QY7ne2tAp7tmq26
  • Tempo di percorrenza: due ore circa (percorso ad anello)
  • Dislivello: 100 metri
  • Difficoltà: facile
  • Punti di ristoro: NO

Arrivare sulla cima del Monte Cervarola è davvero molto semplice. Si parte dall’area parcheggio del Monte Cimone, cercando di rimanere (per quanto possibile) tra i primissimi posti che s’incontrano (senza scendere quindi al lago della Ninfa).

Ci si incammina subito sul sentiero per Roncoscaglia ma non lo si percorre interamente: questo infatti, “girerebbe attorno” al Monte Cervarola senza raggiungerne la sommità. Noi invece, grazie ad una traccia non numerata, presto ci stacchiamo per superare circa 100 metri di dislivello e arrivare in cima: il panorama da qui è super arioso e quasi infinito!

Ma il Monte Cimone domina gran parte della nostra visuale: incantevole ammirarlo ancora coperto di neve (la sua skiarea – con oltre 50 chilometri – è la più estesa di tutto l’Appennino). Dalla cima del Monte Cervarola poi si scende (dal lato opposto alla salita) per riguadagnare il sentiero circolare dell’andata e chiudere l’anello transitando per il laghetto della Rovinella.

Attenzione: la salita sino alla cima del Monte Cervarola non è numerata. Noi l’abbiamo percorso con una guida, che ci ha anche permesso di vedere uno dei cinque esemplari di aquila reale qui presenti!


Giro del Lago della Ninfa

Lago della Ninfa
Il lago della Ninfa è uno dei luoghi più iconico dell’Appennino Modenese
  • Passeggino da trekking: SI
  • Punto di partenza: https://goo.gl/maps/UCqPEiKMgFfkDfXw5
  • Tempo di percorrenza: venti minuti (percorso ad anello)
  • Dislivello: nessuno
  • Difficoltà: facilissimo
  • Punti di ristoro: SI – ristorante Baita Lago della Ninfa

Il lago della Ninfa è uno dei luoghi più famosi e conosciuti dell’Appennino Modenese. E non certo a caso: è idilliaco e decisamente rilassante, nonché adattissimo alle famiglie, proprio ai piedi del celeberrimo Monte Cimone.

Sono infatti tantissimi e genitori e i bambini che arrivano qui nel weekend, sia per effettuare un comodo e bucolico picnic sulle sue rive ma anche per testare qualche deliziosa camminata nei boschi circostanti.

Il giro del lago della Ninfa non porta via più di 20 minuti, ma ne vale la pena. Pianeggiante, adatto ai passeggini ma anche ai piccolissimi a piedi che volessero provare a fare qualche passetto, è certamente uno dei must have sull’Appennino Modenese!


Ponte del Diavolo

Ponte del Diavolo
Il Ponte del Diavolo è un blocco di arenaria naturale
  • Passeggino da trekking: NO
  • Punto di partenza: https://goo.gl/maps/nZKHJEaLv7GEkQyq5
  • Tempo di percorrenza: 1 ora circa andata – 55 minuti ritorno
  • Dislivello: 100 metri
  • Difficoltà: facile
  • Punti di ristoro: NO

Si parte dalla piccola frazione Monzone, superato l’Agritur Ca’ Minelli: la passeggiata verso il Ponte del Diavolo ricalca parte della nota Via Vandelli, un itinerario settecentesco che collegava Modena a Massa.

La particolarità di questo percorso è che si snoda attraverso praticamente tutto l’Appennino Modenese sino ad entrare in Toscana, senza mai utilizzare ponti (tranne uno) e fu inaugurato in seguito al matrimonio tra un discendente degli estensi con una delle rampolle del Ducato di Massa.

Di fatto, fu la prima via carrozzabile che transitava all’interno del territorio appenninico, tagliando fuori villaggi (proprio come una moderna autostrada) e potendo contare anche su antesignane stazioni di servizio e “ricambio”.

Si parte dunque dal parcheggio all’incrocio tra via Montecenere e Via Vandelli, camminando dapprima in un ambiente ariosissimo e successivamente nel bosco. Le indicazioni sono buone: la meta “Ponte del Diavolo” è sempre segnalata, soprattutto ai bivi (e tra gli alberi è abbastanza facile sbagliarsi).

In circa un’oretta poi si perverrà al Ponte del Diavolo (anche moto come Ponte di Ercole) un enorme blocco di arenaria lungo ben 33 metri e dalla forma decisamente insolita: sembra infatti un vero e proprio ponte, pensato da un architetto e plasmato dalle sapienti mani di operai, nella sua perfezione.

Qui si può effettuare un picnic (non vi sono ristori nelle vicinanze) oppure anche transitarci sopra (con attenzione). Questo monumento naturale fu appellato “Ponte del Diavolo” per oscure leggende che si tramandavano oralmente… E effettivamente, una volta al suo cospetto, non si può non rimanerne stupiti.


CASTELLI E MANIERI

L’Appennino Modenese è veramente pieno di castelli, manieri e roccaforti. Questo infatti fu storicamente un territorio da presidiare e furono necessarie diverse costruzioni per assicurare un ottimo controllo. La maggior parte di questi edifici sorgono in luoghi particolarmente panoramici… Per cui valgono ben una visita, oltre che per l’aspetto storico, anche per quello paesaggistico!

Castello di Sestola

Castello di Sestola
Il Castello di Sestola è uno dei manieri assolutamente da vedere

Al Castello di Sestola si arriva solo a piedi con una breve (ma intensa) passeggiata partendo dal delizioso borgo omonimo, ubicato ai suoi piedi. In realtà si tratta di una rocca, in quanto non fu mai abitato dalla nobiltà locale, ma veniva utilizzato dai militari a scopo difensivo e di guardia.

E non si stenta a crederlo: sorge infatti sullo sperone che domina (quasi a 360 gradi) tutte le valli circostanti e senz’altro la visuale da quassù dava modo di avvistare qualsiasi pericolo.

La “forma” attuale è del XVI secolo, ma si fa menzione del maniero sin dal 750: una storia veramente antichissima quindi, che già vale la (poca) fatica di salire sin quassù!

La visita agli interni è molto interessante, anche per i bambini. Gli interni sono stati molto ben restaurati e, tra le altre, vi è una pregevole mostra di strumenti musicali (che vi stupirà! Per cui non vi anticipiamo niente).

Una menzione a parte va fatta al Parco della Covetta, proprio al di fuori delle mura: rilassante, è un’esplosione di colori con una vista mozzafiato. Fateci un salto prima o dopo la visita!


Castello di Montecuccolo

Castello di Montecuccolo
Dal Castello di Montecuccolo si ammira un panorama top

Un altro castello decisamente da vedere (anche, ma soprattutto) per il panorama che si ammira dalle sue mura, è quello di Montecuccolo, nel comune di Pavullo nel Frignano.

Si accede (anche in macchina) tramite una stretta e pendente stradina (prestare attenzione) che conduce proprio all’interno del borghetto (ancora abitato) proprio ai piedi delle imponenti torri.

La visita agli interni è interessante ed è allestita sia con mostre pittoriche che con riferimenti alla fauna locale. Purtroppo il castello, che diede i natali al famoso Raimondo Montecuccoli (grande stratega seicentesco ai comandi dell’Imperatore d’Austria), dopo l’estinzione della casata, si ridusse (secolo dopo secolo) ad un cumulo di macerie. Un grande lavoro di restauro è stato portato avanti ma purtroppo molte sale sono andate perdute.

Vale la pena però salire sino all’ultimo piano, sia per scoprire cosa riservano le esposizioni ma anche per godere di una vista praticamente a 360 gradi su tutto l’Appennino Modenese.


LE ACETAIE

Acetaia
L’aceto balsamico di Modena è una delle eccellenze del territorio

Anche se non ubicate proprio tra le montagne, le acetaie sono uno dei simboli del territorio e dintorni e, non per niente, l’aceto balsamico di Modena è DOP e può essere prodotto solo qui (e nella provincia di Reggio Emilia).

Il giusto bilanciamento di zucchero e acidità che si può ottenere solo in questa zona (grazie al processo di invecchiamento delle uve) rende l’aceto balsamico di Modena davvero inconfondibile e certamente degno d’essere assaggiato!

Nei dintorni dell’autostrada trovate parecchie acetaie e senz’altro una buona idea (prima del rientro) può essere andare a visitarne una, partecipando anche alla degustazione. Scoprirete che vi sono piccole boccette il cui prezioso liquido rimane in botte 25 anni prima d’essere pronto per essere consumato… E la differenza si sente, eccome!

Si può utilizzare in molti piatti, ma anche sopra il gelato. Non ne siete convinti? Allora dovete proprio regalarvi un tour in un’acetaia (che, spesso, è pure gratuito)!


DOVE MANGIARE?

Senza dubbio in Emilia Romagna non si può non mangiare bene. È praticamente impossibile restare delusi: qui si cade sempre in piedi! E infatti una vacanza sull’Appennino Modenese è anche all’insegna della buona tavola. Dove testare la più buona?

Rifugio del Firenze Ninfa

Rifugio del Firenze Ninfa
Al Rifugio del Firenze Ninfa un ambiente speciale

Proprio in prossimità del lago della Ninfa, questo rifugio offre una cucina davvero incredibile. Non vi alzerete che decisamente soddisfatti!

Gnocco fritto, crescentine (no, non si chiamano tigelle! Le “tigelle” sono lo stampo), salumi e formaggi: già dopo l’antipasto avrete il sorriso a 32 denti. Ma continuando poi (ottimi i piatti a base di tartufo) capirete che siete capitati nel posto giusto. Quindi non risparmiatevi!

L’ambiente poi, decisamente caratteristico e accogliente, non fa che aggiungere quel tocco di calore in più che fa sentire decisamente a casa.


Locanda Zita

Locanda Zita
La Locanda Zita è uno dei ristoranti più noti dell’Appennino Modenese

La Locanda Zita a Sestola (frazione Vesale) è uno dei ristoranti più noti di tutto l’Appennino Modenese. Salgono fin quassù dal capoluogo per gustare gli ottimi piatti a base di funghi, la specialità della casa.

Vesale è un piccolissimo borgo dove si respira un’aria autentica e impareggiabile… E la locanda stessa è molto accogliente: appena entrati, non potrete non notare gli arredi caratteristici ma curati e non vedrete l’ora di assaggiare.

Ben presto sarete accontentati: un super menù vi attende… Il problema sarà scegliere cosa mangiare, poiché tutto è assolutamente buonissimo.


Agriturismo I Due Papaveri

Agritur I Due Papaveri
All’Agritur I Due Papaveri si assaggiano piatti molto particolari

Se cercate un bell’agritur immerso tra le colline modenesi mentre tornate verso l’autostrada, allora I Due Papaveri fa decisamente per voi. Ubicato splendidamente tra verdi ondulazioni, vi stupirà per lo splendido panorama che offre.

E anche per la cucina: Charlotte e Luca vi lasceranno a bocca aperta per gli speciali piatti che vi prepareranno. Il menù è fisso e varia sia in base alle stagioni che ai prodotti disponibili nel momento in cui vi recate. L’accostamento di sapori è davvero unico e impareggiabile: non per nulla, è sempre spesso frequentato da turisti stranieri e trovare posto è difficilissimo.


Pasticceria Cioccolateria Turchi

Pasticceria Turchi
Qualcuno ha detto cioccolato?

No, è vero. Non è un ristorante ma qui ci dovete venire lo stesso: la pasticceria cioccolateria Turchi nel centro di Sestola è qualcosa che vi entrerà nel cuore. Passando dalla bocca, ma soprattuttodalla gola: infatti qui, appena si varca la soglia d’ingresso, si verrà pervasi dalla voglia irrefrenabile d’assaggiare tutto.

La signora Marisa lavora il cioccolato da più di 50 anni e quello che vedrete nella sua bottega sono praticamente opere d’arte. Non si contano i premi che ha vinto, così come non c’è limite al numero delle sue creazioni… Cioccolatini all‘aceto balsamico, al lambrusco (solo per citarne alcuni) troneggiano accanto a quelli più “tradizionali“, sempre preparati con amore e maestria.

“Volevo fare in estate i dolci e in inverno il cioccolato… Ma poi ho finito per fare il cioccolato in ogni stagione e da più di mezzo secolo ormai”: con queste parole ci ha raccontato il suo lavoro, che è da sempre la sua passione. E non potrete che accorgervene! Sono esposte alcuni “manufatti“, delle vere costruzioni artistiche che vi sbalordiranno.


DOVE DORMIRE

Locanda Zita

Locanda Zita
Dalla Locanda Zita il panorama è veramente top

Ve ne abbiamo già parlato prima nella sezione “dove mangiare“. La Locanda Zita però è anche un hotel a conduzione familiare: poche stanze ma recentemente ristrutturate con estremo gusto. Un carattere deciso, che ben s’accompagna con la tradizione locale.

Qui vi addormenterete con il dolce fischiare del vento e vi sveglierete col canto del gallo, immersi tra le verdi colline, con il Monte Cimone che si erge maestoso a chiudere l’orizzonte.

E si può contare pure su una colazione deliziosa ed energizzante per cominciare bene la giornata. Cosa volere di più?


#WELCOMETOMODENA

Appennino Modenese
L’Appennino Modenese è una meta ottima per le famiglie con i bambini

Per promuovere e rilanciare queste (e molte altre) bellezze dell’Appennino Modenese, l’Ufficio per il Turismo (con la collaborazione del tour operator Modenatur), ha pensato ad uno speciale programma che permette di scoprire il territorioRisparmiando.

Infatti, prenotando almeno due notti presso una struttura convenzionata, viene consegnato un voucher pari a sino il 40% dell’importo speso, con un limite di 100 euro. Quindi: se il prezzo del soggiorno è di 200 euro, ne avremo a disposizione 80 da utilizzare per acquistare un’escursione guidata (per esempio, come la nostra al Monte Cervarola) oppure magari per provare un ottimo ristorante (magari il Rifugio del Firenze Ninfa)

L’importante è sempre verificare, prima di tutto, se l’attività prescelta rientra tra quelle aderenti: ma non temete, sono tantissime!

Un’idea molto carina per visitare una zona che ha molto da offrire… Strizzando però l’occhio al risparmio, che per una famiglia non è mai male!

2 pensieri su “Appennino Modenese: un weekend alla scoperta della montagna dell’Emilia Romagna

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