Sopra San Martino di Castrozza, nelle Dolomiti del Trentino, c’è un ristoro che pare uscito direttamente dalla fantasia di un pittore, tanto è bello. Verdi prati, bianche montagne, cielo blu, animali in libertà e mucche da mungere: cosa chiedere di più? Arriviamo a Malga Pala sul Sentiero del Cacciatore, certi che i bimbi non vorranno più venire via!
- Località di partenza: Passo Rolle, al tornante nei pressi della vecchia cava
- Parcheggio: alla località di partenza (piccolo, gratuito)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
- Tempo medio: due ore circa
- Difficoltà: medio
- Dislivello: 150 metri – località di partenza 1750 metri – Malga Pala 1897 metri. Prima leggera salita, poi discesa decisa e successivamente ulteriore buona salita
Scendendo da Passo Rolle verso San Martino di Castrozza, superata la vecchia Malga Fosse e gli stretti tornanti successivi, dopo ancora un paio di curve si noterà, sulla sinistra, un piccolo parcheggio sterrato da dove, circa 20 metri più avanti, si ergono dei cartelli indicanti delle direzioni: siamo arrivati al nostro punto di partenza.
Posteggiata dunque la nostra autovettura, con molta circospezione avanziamo sulla strada asfaltata sino a guadagnare il crocicchio che, accanto alla segnaletica del Parco Naturale di Paneveggio, indica la nostra meta, Malga Pala, assieme al numero del segnavia che dovremo seguire, il 725 (anche conosciuto come “Sentiero del Cacciatore“)
Inizialmente la via, ombreggiata dai fitti rami degli alberi, parte in leggera discesa sino a incontrare un torrente le cui acque sono state prosciugate dalla siccità dell’estate: sarà quindi davvero molto semplice attraversarlo per poi cominciare a camminare in altrettanto risibile salita. Intorno a noi il panorama qua e là si apre, regalando deliziosi scorci sulle verdi cime intono a Passo Rolle (avamposti delle Pale) e, tra le frasche, anche sull’Alpe Tognola, che però farà bella mostra di sé poco più avanti.
Il sentiero procede tranquillo in mezzo al bosco, offrendo refrigerio nei giorni più caldi; non passerà moltissimo tempo che, tra pini e abeti dal tronco altissimi, troveremo un’invitante panchina: perché non approfittarne? Lo consiglio sicuramente, dal momento che qui inizierà il tratto più faticoso dell’intera passeggiata.
La nostra strada inizia quindi a scendere in maniera abbastanza decisa (e il primo pensiero naturalmente corre a quando, durante il ritorno, bisognerà affrontarla in senso opposto) per circa un centinaio di metri di dislivello, portandoci così ad una quota più bassa da quella da cui siamo partiti: una volta raggiunto il greto di un altro torrente, ecco che dovremo iniziare nuovamente un’ascesa che, questa volta, ci condurrà direttamente a Malga Pala, nostra meta.
Il bosco, in questo punto, si dirada lasciandoci ammirare l’Alpe Tognola e le estreme propaggini del Lagorai, scoprendo per poco anche la maestosa e rocciosa cima del Colbricon (alle cui pendici si trovano gli incantevoli laghetti); continuando però, ci riaddentreremo nel bosco, perdendo la visuale sulle vette ma riguadagnando una gradita frescura.
Le fresche frasche ci aiuteranno a non patire troppo il caldo nella salita: il sentiero infatti comincia a zigzagare, consentendoci di guadagnare tutta la quota persa sinora e di elevarci anche al di sopra dei 1800 metri. Finalmente, dopo la fatica, ecco una decisa svolta verso sinistra che, dopo un tratto con parapetto ligneo, ci immetterà verso verdi prati dove gli alberi sembrano diradarsi. Segno che , ormai, siamo quasi arrivati!
Già si sentirà il vociare proveniente da Malga Pala che, se alzeremo il nostro sguardo, potremo scorgere proprio sopra di noi. Ancora quindi un ultimo sforzo e potremo infine goderci il meritatissimo riposo, nonché il davvero favoloso panorama che si parerà dinanzi.
Malga Pala (m. 1897) infatti sorge all’interno di un anfiteatro naturale con le Pale tutt’intorno e l’effetto wow una volta arrivati sarà garantito: è un luogo davvero incantevole! Non per niente, una volta alla settimana (il giovedì durante l’estate 2017), le attività proposte alle famiglie dall’Apt di San Martino di Castrozza (nell’ambito del programma Dolomiti Family Fun, che noi abbiamo provato nella versione invernale) si svolgono quassù e ai bimbi sarà anche consentito provare a mungere addirittura una mucca! Naturalmente sarà spiegato il ciclo del formaggio e si scoprirà come scorre la vita del malgaro.
Già perché per arrivare a vedere questo paradiso non è necessario fare tanta fatica (come invece piace fare a noi): a circa 15/20 minuti di facilissima passeggiata infatti è situata la stazione di monte degli impianti Colverde, che così permette davvero a tutti, bimbi piccolissimi compresi, di godere di tanta meraviglia e partecipare alle attività senza dover per forza scarpinare un paio d’orette. Ma si sa, a noi piace poter dire di esserci conquistati la meta!
E’ sempre possibile pranzare al rifugio e, naturalmente, le proposte culinarie sono quasi tutte a km 0, con piatti tipici della tradizione trentina. Invero però è anche possibile consumare il proprio pranzo al sacco comodamente seduti in uno dei bei prati attorno alla malga: qualche mucca potrebbe anche venirvi a trovare!
Sarà anche interessante fare quattro passi nelle immediate vicinanze di Malga Pala per godere del magnifico panorama offerto dalla parete sud del famosissimo Cimon de la Pala e dalla Rosetta che, dalla parte opposta, si staglia contro il cielo blu. Ci si potrebbe anche arrivare a piedi, ma i più preferiscono (naturalmente) la funivia che consente di saltare un sentiero dai tratti anche difficoltosi.
Dopo esserci quindi rifocillati a dovere non resterà che tornare sui nostri passi e riguadagnare il parcheggio, certi di aver trascorso una magnifica giornata in mezzo alla natura e aver imparato tante cose nuove sulla vita in malga.
Per qualsiasi ulteriore informazione, il sito dell’Azienda per il Turismo di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi www.sanmartino.com è a disposizione
Appena rientrati da questa bellissima escursione e grazie per avercela fatta scoprire. Un posto davvero incantevole.
Abbiamo raggiunto Malga Pala e il rifugio senza difficoltà. Ci sono ancora un paio di nevai che si possono raggirare senza problemi. Purtroppo il rifugio era chiuso ma siamo stati previdenti e ci siamo portati dietro i panini. Abbiamo pranzato nei bellissimi prati sopra il rifugio e siamo saliti fino alle Crode Rosse, ai piedi dell’imponente massiccio del Cimon de la Pala, nella speranza di poter rientrare dal sentiero dei finanzieri, passando da Malga Fosse. Purtroppo però era presente ancora un po’ di neve e non essendo attrezzati con i ramponcini, non ce la siamo sentita di proseguire e siamo rientrati dal sentiero di andata.
Grazie per il racconto della stupenda esperienza! Sono luoghi incantevoli, anche se al momento non ancora monticati. Speriamo di tornare presto!