La Val di Fassa e l’Alpe di Siusi sono tradizionalmente conosciute in tutto il mondo per loro eccezionale bellezza: nonostante non siano apparentemente vicine, c’è un sentiero che le unisce e che consente di ammirare paesaggi mozzafiato. Oggi partiremo dal Rifugio Micheluzzi, sopra Campitello, per arrivare sino al Rifugio Alpe di Tires, sotto i Denti di Terrarossa, nel Parco Naturale dello Sciliar: una camminata lunga e faticosa ma che resterà senz’altro nel cuore!
- Località di partenza: Rifugio Micheluzzi
- Parcheggio: alla partenza del bus per Val Duron – Streda de Salin (lato strada, pochi posti a pagamento; alcuni liberi invece salendo verso la valle)
- Indicazioni parcheggio Google Maps: https://goo.gl/maps/MhtTDSZ9KXbuoa4w8
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile per pendenze)
- Tempo medio: tre ore circa andata – 2 ore e 40 minuti ritorno
- Difficoltà: difficile
- Dislivello: 600 metri – Rifugio Micheluzzi m. 1860, Rifugio Alpe di Tires m. 2440
- Tipologia di percorso: primo tratto pianeggiante (Val Duron), media salita sino al Passo Duron poi erta salita finale sino al Rifugio Alpe di Tires
Rifugio Alpe di Tires: da dove partire, come arrivare e dove parcheggiare
Il nostro punto di partenza odierno è il Rifugio Micheluzzi, meravigliosa baita posta al limitare della parte pianeggiante della Val Duron.
Per questa passeggiata, lunga e impegnativa, abbiamo scelto di arrivare servendoci del bus navetta che, dall’abitato di Campitello (Streda de Salin) conduce sin qui in pochi minuti, evitando di percorrere l’erta via iniziale. Non ci sottrarremo invece al ritorno, quando compiremo l’intero tragitto a piedi.
Se voleste rinunciare alla navetta e giungere sin qui con le vostre forze, calcolate almeno un’oretta in più di (decisa) salita.
Indicazioni parcheggio Google Maps: https://goo.gl/maps/MhtTDSZ9KXbuoa4w8
Rifugio Alpe di Tires: si parte dal Rifugio Micheluzzi e si percorre la Val Duron
Raggiunto dunque il Rifugio Micheluzzi (m. 1860) si sarà pronti per cominciare: qui il paesaggio è davvero bucolico e i Denti di Terrarossa, in fondo al nostro orizzonte, paiono così lontani… Non sembra vero che la nostra meta sia proprio lì sotto! Ma è così: gambe in spalla (anzi, bimbo in spalla) che la via è lunga e molta strada ci aspetta.
Passeggiamo senza pendenza alcuna in mezzo a splendidi pascoli che, poco oltre, incontreranno la larga forestale. I prati sono davvero splendidi e curatissimi e verrebbe una gran voglia di correrci dentro! Ma dobbiamo mantenere il fermo proposito di arrivare al Rifugio Alpe di Tires e c’è davvero ancora da camminare parecchio.
Non sarà nemmeno passato un quarto d’ora che arriveremo alla Baita Lino Brach (m. 1856) luogo davvero ameno con tanti bei giochi per i più piccini. Per chi desiderasse un itinerario senza impegno, questa potrebbe tranquillamente essere un’ottima meta. Qualora abbiate voglia di una merenda o di un caffè, approfittatene, giacché è l’ultimo punto d’appoggio prima del Rifugio Alpe di Tires.
Sempre in piano proseguiamo lungo la forestale della Val Duron in mezzo a un panorama talmente bello che pare disegnato… Poco oltre, ad un ponticello, sulla sinistra si stacca una traccia: da qui si arriverebbe al famosissimo Rifugio Antermoia e al suo lago, uno dei più belli e pittoreschi delle intere Dolomiti… Uno dei nostri “trekking dream” che prima o poi speriamo di riuscire a fare!
Per arrivare al Rifugio Alpe di Tires ci vogliono 3 ore e mezza, con 600 metri di dislivello
La valle, dopo essersi stretta per un breve tratto, s’allarga poi d’improvviso regalando un paesaggio assolutamente mozzafiato. Le vette della Croda del Lago (m. 2806), del Molignon di Fuori (m. 2779) di Mezzo (m. 2829) e di Dentro (m. 2852) si chiudono intorno a noi formando una corona argentea magnifica che si staglia splendida dall’erba smeraldina.
Dopo un’oretta di cammino dal Rifugio Micheluzzi saremo ormai arrivati alla fine della Val Duron e ormai ci dobbiamo preparare ad affrontare la salita che, d’ora innanzi, non ci abbandonerà più. Un delizioso tavolo con panchina ci invita ad una sosta prima di iniziare: proprio di fronte, dall’altra parte della forestale, si stacca il sentiero 555 che conduce al già citato Rifugio Antermoia (una variante per chi proviene dall’Alpe di Siusi) e che si congiunge all’altro al Passo delle Ciaregole.
Al Rifugio Alpe di Tires non si può arrivare col passeggino, anche se è tutta forestale
Si parte dunque: Malga Docoldaura (che il cartello specifica esser chiusa) è solo a 15 minuti di strada e così ci avviamo a grandi passi per conquistarla. Ci addentriamo quindi nel bel bosco rigoglioso (che, in estate è un gran bel refrigerio) sino a sbucare, poco sopra, alla nostra tappa intermedia che ci consente un colpo d’occhio davvero grandioso sulla valle appena percorsa.
Malga Docoldaura (m. 2046) è davvero spettacolare ed è un vero peccato non sia aperta al pubblico! Ma non c’è tempo per i pensieri: dobbiamo proseguire e, superato un caratteristico crocifisso, saliamo decisi verso il Passo Duron. Qualche mucca qua e là ci segue pronta a darci il benvenuto, incoraggiandoci anche a voltarci per lasciarci sopraffare dalla bellezza della muraglia della Croda del Lago e del Molignon, qui davvero incombenti.
Per arrivare al Rifugio Alpe di Tires si transita dal Passo di Duron e dall’Alpe di Siusi
Ci lasceremo presto alle spalle la boscaglia per abbracciare i verdi prati che ci condurranno, abbastanza facilmente, verso il Passo Duron. Possiamo già scorgerlo lassù, non troppo distante e degno sicuramente di un ultimo sforzo prima del meritato relax “di tappa”.
Ormai i Denti di Terrarossa sono molto vicini e sembrano volerci invogliare a raggiungerli presto. Noi intanto ci accontentiamo di aver guadagnato il Passo Duron (m. 2200), porta d’ingresso all’Alpe di Siusi, l’altopiano più vasto d’Europa. Da qui potremmo in breve scendere ai 2054 metri del Rifugio Molignon e, successivamente, dirigerci o verso l’Edelweiss Hutte (o Laranzer Schwaige) o anche puntare a Saltria, con le sue Saltner Schwaige o, più in su, Rauchhutte.
Ma non solo: eventualmente, puntando diretti verso il Sassopiatto, ci aspetterebbero il Rifugio Zallinger o il Rifugio Sassopiatto, posto sul Friedrich August Weg, il sentiero Federico Augusto, che conduce poi direttamente al Col Rodella e Passo Sella, transitando per il Rifugio Salei.
La salita per il Rifugio Alpe di Tires è veramente tosta, ma il paesaggio è super
Noi però non ci lasciamo sedurre dalle altre mete ma anzi, dopo esserci riposati quel tanto che basta, decidiamo di riprendere il cammino. Iil sentiero continua (per il momento in falsopiano) lungo le pendici del monte Spiz (m. 2684), costeggiando rigogliosi prati. Dietro di noi la mole del Sassopiatto (m. 2958) inizia a fare capolino e a farci venire voglia, un giorno, di raggiungerne la cima.
Dopo un breve tratto tranquillo, ecco che la nostra mulattiera svela tutta la sua anima e inizia a inerpicarsi ripida tra i pascoli. Il Rifugio Alpe di Tires è proprio lassù, alla base dei Denti di Terrarossa… Ormai sono due ore abbondanti che siamo in viaggio e la fatica inizia a farsi decisamente sentire.
Ma ormai manca così poco che lasciar perdere sarebbe davvero un peccato. Già si scorge l’enorme pannello fotovoltaico (posto dinanzi al rifugio), segno che la meta è vicina. E allora stringiamo i denti e ancora un piccolo sforzo: dopo un paio di tornanti eccolo lì che, col suo tetto color rubino, ci accoglie come se fosse un miraggio!
Il Rifugio Alpe di Tires si trova ai piedi dei Denti di Terrarossa
Il Rifugio Alpe di Tires (m. 2440) sorge in splendida posizione ai piedi dei Denti di Terrarossa ed è un ottimo punto d’appoggio per traversate di ogni livello e difficoltà. Da qui infatti si può arrivare praticamente ovunque, come al Rifugio Passo Principe (attraversando il Passo di Molignon), il Rifugio Bolzano sullo Sciliar o anche Sattler Schwaige sull’Alpe di Siusi.
Tutt’intorno ci sono prati a disposizione e non sarà difficile provare un posticino per consumare il proprio pranzo al sacco e permettere ai bimbi di giocare. Qualora lo desideraste potrete anche naturalmente scegliere di mangiare al rifugio: recentemente ristrutturato, vanta al proprio interno salette addirittura lussuose, abbastanza inusuali per una struttura così in quota e raggiungibile solo a piedi.
Dopo aver indugiato tutto il tempo necessario per riprendere le forze e ammirare il fantastico panorama, saremo pronti per affrontare la discesa. Questa volta niente fatica pazzesca, solo una lunga e quasi “interminabile” strada. Infatti non ci serviremo del bus navetta, dal Rifugio Micheluzzi, per rientrare a Campitello e quindi le nostre gambe dovranno esser pronte a macinare oltre 1000 metri di dislivello.
La parte più complessa sarà proprio il tratto finale dal momento che, oltrepassato il Micheluzzi, la Val Duron diventa molto ripida e il paesaggio si chiude del tutto, lasciando solo la possibilità di qualche scorcio sulla Marmolada.
Contate tre ore abbondanti quindi anche per la discesa: a metà strada Baita Fraines (m. 1600) potrà accogliervi per ristorarvi e rifocillarvi, prima di rientrare successivamente alla macchina e in hotel (o a casa).
Rifugio Alpe di Tires: orari di apertura, contatti e informazioni utili
- Il Rifugio Alpe di Tires è aperto da fine maggio a fine ottobre (da verificare)
- sito internet: https://www.tierseralpl.com/it.html
- email: info@tierseralpl.com
- telefono: 0471 – 72.79.58
Bellissimo rifugio moderno, che conserva il fascino e l’atmosfera dei rifugi classici. Noi lo abbiamo raggiunto – e che fatica 🙂 – dall’Alpe di Siusi, tramite il rifugio Bolzano, per poi dirigerci prima al rifugio Antermoia e poi in Val di Fassa. Trekking di più giorni organizzato grazie alla consulenza di Azzurra su Nutricam. Itinerario meraviglioso, soprattutto il tratto dal lago di Antermoia al rifugio Principe.
Che meraviglia Antonio! Mi domandavo infatti “chissà come sarà andata la loro vacanza trekking itinerante”… Ma credo proprio bene a leggere le tue parole!